“La gente deve conoscere la verità e ora, con le immagini video realizzate dal tg3 regionale, può farsene una ragione. Ecco la truffa. All’Ospedale di Albenga c’è un reparto nuovo di zecca, il centro nascite del Santa Maria di Misericordia, che non solo non è mai stato aperto, ma ora viene smantellato per volere della Regione Liguria, a fronte di 1.500.000 di euro che, già spesi in attrezzature, ora vengono abbandonati in qualche magazzino o peggio ancora barattati con altri centri ospedalieri”. Lo dichiara Eraldo Ciangherotti, commentando la visita ufficiale di questa mattina effettuata all’Ospedale di Albenga, nel reparto di Rianimazione e di Ostetricia, insieme al Cons. Reg. Marco Melgrati.

“Apriremo in Comune una “bacheca pubblica” sulla sanità del ponente savonese – commenta l’Assessore Ciangherotti – per poter visionare le foto di un reparto, il centro-nascite del nostro comprensorio ingauno, che sarebbe stato il fiore all’occhiello del Santa Maria di Misericordia. Vedremo come la popolazione del distretto sociosanitario n°4 reagirà al fatto che, ad Albenga, ci sia spazio solo per medici “discreti”, secondo quanto dichiarato, nelle ultime ore, dal Direttore sanitario dell’ASL savonese, Flavio Neirotti, lui che, con le sue difese di ufficio, ad oggi ha solo confermato di essere sul libro paga del centrosinistra ”.

“Su questa battaglia di buon senso non ci fermeremo mai e il silenzio prolungato, in questi giorni, dell’Assessore alla Sanità, Claudio Montaldo, insieme alle tante castronerie rilasciate a mezzo stampa dal centro sinistra della Regione Liguria, esprimono il profondo imbarazzo dell’amministrazione di Via Fieschi a Genova, per un ospedale, il Santa Maria di Albenga, che viene penalizzato. Adesso, infatti, abbiamo dimostrato appieno, con prove e foto alla mano, come lo smantellamento dell’Ostetricia e l’orario settimanale ridotto della Rianimazione ad Albenga siano il piatto politico della vendetta che la Regione Liguria ha inteso servire ad una provincia, quella di Savona, di fatto persa sul piano del consenso politico. Il Cons. Reg dell’IDV e medico-anestesista, Stefano Quaini, che ha dichiarato di aver salvato 15.000 vite umane, durante la sua attività professionale, nonostante non abbia trascorso nemmeno un’ora in un Reparto di Rianimazione, è l’icona vivente di quanto la sanità, per la Regione Liguria, sia una grande barzelletta”, conclude Ciangherotti.