di Claudio Almanzi – È stato un vero successo il concerto dell’Accademia Musico-vocale Ingauna “ Egidio Marcelli” tenuto ieri sera ad Arnasco. L’evento si è svolto nella suggestiva cornice del Castello di Bezzo su una magnifica terrazza panoramica messa a disposizione dagli attuali proprietari del castello: “ E’ la seconda volta- ha detto il sindaco Alfredino Gallizia- che la famiglia Windelow- Kirkebj gentilmente concede questo meraviglioso palcoscenico per un concerto lirico dell’Accademia musico-vocale ingauna. Questo validissimo coro è già stato ospite ad Arnasco altre tre volte, a dimostrazione dell’alto gradimento che ogni volta riscuote la loro esibizione”. Nata nel 1954, l’Accademia ingauna è composta da 30 coristi e 30 musicisti, tutti volontari ed accomunati da una unica grande passione: l’amore per la musica.

Il concerto, che ha visto anche la presenza del bravissimo ed applauditissimo tenore Mattia Pelosi, è stato organizzato nell’ambito della Rassegna “Alla Scoperta dell’ Entroterra”, promossa dalla Provincia di Savona. Il concerto di musica lirica ed operette ha visto l’Accademia musico vocale esibirsi, fra gli altri, in celebri brani di Verdi, Donizetti, Falvo, De Curtis e Benatzky-Costa. A dirigere la corale è stato il Maestro Paolo Gazzano, pietrese, 46 anni, fondatore del celebre Coro Polifonico Pietrese, che collabora con il Teatro Chiabrera di Savona e la stagione teatrale di Verezzi e dal 1993 si è dedicato anche al canto falsettistico, divenendo uno dei più apprezzati interpreti italiani.

Ha diretto  anche importanti orchestre tedesche, quali quelle di Dresda e Bamberga. Mattia Pelosi, loanese, 27 anni, allievo del Maestro Andrea Elena, ha ottenuto nel 2009 il primo posto nell’importante concorso lirico internazionale che la Rai indice per valorizzare i giovani talenti. Nel mese di aprile ha debuttato come solista nella stagione del Teatro Regio di Torino ed è il titolare della cattedra di canto lirico presso l’Accademia musicale “ Cilea” di Savona. L’esecuzione di brani lirici con banda era prassi diffusa nell’ Ottocento e nei primi decenni del Novecento.

I concerti dell’Accademia Musico vocale Ingauna sono perciò un interessante recupero di una tradizione musicale popolare che serviva un tempo a portare la musica operistica anche a chi  non poteva permettersi di andare a teatro, o in quei paesi nei quali, pur essendoci un teatro, non c’erano però i mezzi per poter ospitare una grande compagnia, né permettersi la concentrazione dei cantanti e del coro con l’orchestra e si ripiegava perciò su questa formula molto diffusa.