di Claudio Almanzi – Sta ottenendo un grande successo di pubblico, di vendite e di critica la grande personale dello scultore perugino Giuliano Ottaviani, le cui suggestive opere, oltre ad essere esposte a palazzo Oddo, sono anche dislocate nelle principali piazze del centro storico ingauno. “Visto il successo della mostra – dice lo stesso artista- l’amministrazione comunale ha pensato di concedermi la possibilità di prorogarla fino al 5 settembre”. Ad essere esposti a palazzo Oddo sono oggetti, statuette, quadri, bozzetti, disegni, ceramiche, sculture di media e grande dimensione, che riescono solo in parte a dare una idea della grande ed ammirevole produzione del maestro. “Si tratta – dice Augusto Andreini, noto collezionista ed esperto d’arte – di una ottima occasione per coloro che ancora non conoscessero questo artista per vedere alcune realizzazioni del grande maestro perugino”.

Malgrado il momento storico che stiamo vivendo per Ottaviani concepisce l’arte ancora come mezzo di miglioramento civile e sociale: “Credo ancora ad un’arte – ci ha detto Ottaviani- che possa essere non solo mercato ed interesse, ma che susciti sensazioni, che sia mezzo di miglioramento del reale. Per me l’artista deve essere in grado di guardare al passato per dare il suo contributo al presente, in modo da offrire delle speranze e delle prospettive di futuro a tutti, soprattutto ai giovani”. Una affermazione che è possibile toccare con mano visitando la mostra, quando si ammirano le sue bellissime tele dedicate proprio ai fondali per opere teatrali, realizzate per vari teatri con i quali il grande artista ha collaborato e che ci portano il un luogo atemporale, ma da dove si riesce a vedere il futuro: “Sono opere splendide- annuisce il critico d’arte Adalberto Guzzinati- tra le più riuscite del maestro”.

Nato a Foligno, allievo prediletto di Domenico Purificato, Ottaviani concluse gli studi a Milano (Brera) dove esordì giovanissimo nel celebre cenacolo dello “Studio A”. Scultore di grande fama, Ottaviani ha alle spalle oltre cento personali, in tutti i continenti: “Due sono state le esperienze più importanti – ci ha detto l’artista – la mia prima mostra a New York nel 1989, che mi ha aperto il mercato Nord Americano e la mia prima personale in Brasile, a San Paolo, nel 1997, che mi ha spinto a trasferirmi a Ponta da Praia, nello stato di Santos, dove ho attualmente uno dei miei due studi d’arte”. L’altro è a Treviglio dove l’artista, molto noto anche come orafo, scenografo e designer, realizza le sue opere europee.

Ottaviani è tornato di recente dal Brasile dove una delle maggiori reti televisive nazionali ha realizzato un lungo documentario sulla sua arte ed in particolare su una serie di progetti educativi realizzati dall’artista per il sostegno dei ragazzi disagiati e disoccupati brasiliani. “In Germania e Svizzera – prosegue l’artista – sono soprattutto conosciuto come orafo e scenografo,  mentre negli Stati Uniti una mia scultura alta 3 metri di Papa Karol Wojtila è stata inaugurata a Los Angeles, nella “City of Hope”, in diretta tivù, con un grande concerto di Andrea Bocelli”.

Anche in Cina Ottaviani ha avuto riconoscimenti: a Shangai, Pechino e Changchun ha tenuto importanti retrospettive, che sono state considerate veri e propri eventi culturali cittadini. “ Sono tornato con grande piacere ad esporre ad Albenga – ha detto l’artista – dopo la positiva esperienza della mia prima personale ingauna della scorsa estate dove ero stato accolto con entusiasmo e nella quale ho riscosso un buon successo sia di pubblico sia da parte della critica. Quando sono stato nuovamente invitato ad esporre in città, ho accettato subito con entusiasmo anche perché Albenga è davvero una bellissima città”. In mostra ceramiche, piatti, tele, serigrafie e sculture di varie dimensioni, insomma una specie di florilegio (attraverso una ottantina di pezzi) della sua vasta e straordinaria produzione.

Lo stile inconfondibile del maestro Ottaviani firma infatti da anni gioielli, dipinti, arredi, murales e grandi monumenti, collocati in piazze italiane e straniere di cui varie piazze ingaune sono ora un esempio. Durante la mostra, il maestro, tra i pochi artisti che hanno adottato il sistema del “QR Code” messo a punto dalla Mediagold di Tommy Marinelli, la risposta rapida che permette di scaricare direttamente sul proprio cellulare dati, notizie e filmati, realizza anche alcune opere in diretta, sotto gli occhi del pubblico presente.