Prosegue a Palazzo Pietracaprina di Borghetto S. Spirito la mostra “Rodari Luzzati: i segni della fantasia” a cura del Museo Luzzati di Genova che resterà allestita fino al 30 settembre. La mostra è un’occasione per ammirare il frutto della collaborazione dei due grandi artisti: bozzetti e disegni originali, manifesti, video di spettacoli teatrali ed altro materiale inedito prodotto a partire dagli anni ’60: circa 100 opere originali di Emanuele Luzzati dai suggestivi titoli rodariani: “Il libro dei perché”, “Fiabe lunghe un sorriso”, “Filastrocche da cantare”, “Perché i Re sono i Re”…

Ciò che accomunava il lavoro di Gianni Rodari ed Emanuele Luzzati era un rapporto “serio”, alla pari con il mondo dell’infanzia. Scrive nell’80 Rodari: “… una caratteristica di Lele che i ragazzi capiscono: il suo rifiuto di stabilire gerarchie tra impegni “importanti” e impegni meno “importanti”, tra cose grandi per grandi e cose per bambini. Non ci sono per lui lavori di seria A e lavori di serie B. In quel che fa sta sempre dentro tutto intero”.

Il sodalizio, nato nel 1962 in occasione del film d’animazione “Il castello di carte”, si consolida con lo spettacolo teatrale “La storia di tutte le storie” creato insieme ai bambini e messo in scena a La Spezia nel 1977. Alla ricca collaborazione nel campo dei libri illustrati, inoltre, sarà dedicata un’ampia sezione della mostra: oltre una decina i testi di Rodari interpretati da Luzzati, anche dopo la prematura morte del primo, avvenuta nel 1980.

“Il segreto, con i bambini e con i ragazzi, non è di truccarsi da bambino, ma di essere e di restare un adulto che però sappia conservare e usare la fantasia, per modo che l’incontro con lui possa avvenire anche su terreni che di solito sono esclusi dal rapporto tra bambini e adulti. Questo segreto Lele lo possiede spontaneamente. Con lui i bambini parlano perché li ascolta con simpatia e li capisce, capisce cosa vogliono arrivare a dire e a fare anche quando essi stessi non lo sanno troppo bene.

Ogni volta ho invidiato a Lele la naturalezza con cui adopera tanti linguaggi diversi: le parole, le immagini, il teatro, il cinema, la ceramica, i burattini…è come se uno non avesse una sola ‘lingua materna’ ma tre, quattro. Condannato a una sola lingua, mi scopro alla fine anche incapace di dire di Luzzati non solo tutto quel che sento, ma tutto quel che merita” (Gianni Rodari da “Luzzati e i bambini”, febbraio 1980)

Il percorso espositivo svela il dialogo tra Rodari e Lele Luzzati, sostenuto dalla comune passione per il mondo magico della narrazione e dell’invenzione per l’infanzia, dall’illustrazione al teatro, dal cartone animato al manifesto e al cinema. Le illustrazioni di Luzzati dunque non come eco al racconto, ma come confronto pari a pari con i testi di Rodari, che si dispongono senza chiusure e limiti precostituiti al principio o al termine di una pagina. Come sempre accade nei lavori di Luzzati le immagini hanno in sé un equilibrio tra narrazione e invenzione, tra elementi fortemente riconoscibili e densi di particolari descrittivi, inventati per gli occhi dei bambini e una libertà di segno che lo conduce ad “abbozzare” le sue figure, a non chiudere mai la forma con profili secchi, a “giocare” con la materia, il colore, le deformazioni, caricando di significato espressivo i suoi personaggi.

Come racconta l’Assessore alla Cultura Roberto Moreno, Emanuele Luzzati ebbe un intenso rapporto con Borghetto Santo Spirito, grazie agli amici Silvio Torre e Ferrer Emanuelli, al secolo Ferrer Manuelli quando, a partire dal 1956, fu spesso ospite del famoso “Ristorantino”, gestito dall’Oste Ferrer. Il locale, aperto a due passi dal mare, fu disegnato da Marco Biassoni ed Emanuele Luzzati lo decorò, con i suoi magici tratti. Il ristorante diventò punto d’incontro per i cultori della buona cucina e per i rappresentanti del mondo culturale di allora. Tra i tanti che lasciarono traccia del loro passaggio a Borghetto ricordiamo: Giancarlo Antonioni, Monica Vitti, Lucio Fontana, Silvio Riolfo Marengo.

Di quei lavori rimane ancor oggi un pannello di nove metri che Luzzati illustrò con la leggenda che narra la fuga di un uomo dai temibili Saraceni, sbarcati a Ceriale. Il legame con il Maestro, dunque, arriva da lontano e Borghetto S. Spirito, sostenuto anche dal successo dimostrato dai molti visitatori che hanno affollato la mostra dello scorso anno dedicata a Luzzati illustratore, vuole proseguire a consolidare questo rapporto affettivo.

La mostra in corso, insieme alla giornata di studi dedicata a Rodari e Luzzati che ha avuto luogo il 18 maggio scorso, prosegue un percorso dedicato alla cultura per il mondo dell’infanzia che il Comune di Borghetto S. Spirito porta avanti da alcuni anni: un progetto strutturato su più livelli, che consenta a Borghetto S. Spirito di diventare centro d’eccellenza per la valorizzazione della produzione di Autori per l’infanzia, con particolare attenzione al mondo della fiaba e dell’illustrazione.

Il progetto ha ottenuto il patrocinio del MIBAC, del Ministero per lo Sviluppo Economico, della Regione Liguria, della Provincia di Savona, dei Comuni di Balestrino, Boissano e Toirano , dell’Associazione Italiana Bibliotech – Sezione Liguria e la collaborazione della Rivista Andersen. Durante l’inaugurazione della mostra lo scorso 11 agosto, l’assessore regionale al turismo Angelo Berlagieri ha lanciato l’idea di unire, nel nome della creatività e della fantasia delle opere per i ragazzi le due Riviere, Ponente e Levante, e dar vita a una sorta di “Liguria delle Fiabe”. Da visitare, leggere, divertirsi.

“L’idea nata con la mostra di Borghetto Santo Spirito – ha spèiegato Berlangeri – è di mettere insieme le potenzialità della mostra dedicata a Gianni Rodari ed Emanuele Luzzati e della letteratura e del mondo del “fantasy” legato a siti del territorio di tutta la Val Varatella come i percorsi turistici della Grotte di Toirano, le loro misteriose testimonianze sull’uomo di Neanderthal e della Preistoria con lo storico Premio Andersen che da 43 anni dà appuntamento ai bambini di tutto il mondo nella Baia delle Favole di Sestri Levante. E nel mezzo Genova, con il bellissimo e attivissimo Museo Luzzati del Porto Antico”. “Un progetto di turismo culturale che la Regione Liguria conta di avviare in tempi rapidi. A settembre inviteremo a un incontro con le Province di Genova e Savona, insieme con i comuni di Sestri Levante , Borghetto Santo Spirito e del capoluogo ligure per instaurare un legame operativo e farlo decollare”, ha anticipato l’assessore Berlangieri.

Orari sino al 15 settembre: dal lunedì al giovedì 20.30-22.30, Venerdì, sabato e domenica 18.30 – 22.30; sal 16 al 30 settembre 9.30 – 11.30 e 16-19. Ingresso libero.