PD Alassio – Prendiamo atto delle recenti dichiarazioni rilasciate dal sindaco reggente Aicardi in merito allo “stato dell’arte” dell’Amministrazione alassina. Spiace dover constatare che tali dichiarazioni vengano rese pubbliche soltanto per il tramite degli organi di stampa anziché, come sarebbe doveroso ed opportuno, nella sede più congeniale, il Consiglio comunale. È triste dover rimarcare come le interrogazioni più volte presentate dall’opposizione siano state sistematicamente eluse, nella forma e nella sostanza, evitando la ripresa televisiva dei lavori consiliari con il comodo pretesto di risparmiare, quando, su altri fronti, si è sperperato senza limiti.

Il sindaco reggente ci fa sapere che :” alcune persone della nostra cittadina troppo spesso prendono carta e penna e scrivono al Comune, lamentandosi dell’Amministrazione, del suo operato e criticano puntualmente qual che è stato fatto”. Tutti pericolosi bolscevichi che si macchiano di lesa maestà ? Non è forse questo il normale funzionamento di una democrazia? Siamo di fronte alla negazione del diritto di critica, costituzionalmente garantito?

Davvero singolare, poi, l’elenco di cosiddette “grandi opere” che questa Amministrazione avrebbe realizzato o starebbe portando a termine. Che contrasto con l’immagine realmente percepita : quella di una città sempre più sporca, anche nei luoghi di maggior pregio, dove un solo verbo è consentito e caldeggiato: cementificare.Sempre e comunque. Indiscriminatamente .Dove i territori delle frazioni sono da anni abbandonati all’incuria. Il paragone con la Costa Azzurra suona davvero tragicomico, mentre i residenti calano di anno in anno e i più giovani vanno a cercare altrove casa e lavoro . Dove mancano un cinema e un teatro. E si potrebbe continuare, purtroppo, all’infinito.

Su due temi ripetutamente sollevati dal Partito Democratico (invitato a vergognarsi per tanta improntitudine!), depuratore e Grand Hotel, non possiamo esimerci dal rilevare che:

a) afferma il sindaco reggente; “Alassio ha assolutamente bisogno di una struttura funzionante”. E fin qui Monsieur de Lapalisse sarebbe d’accordo. E ancora: “qualora non sia fattibile la realizzazione sul nostro territorio, dovrà essere esaminata la possibilità di collegamento con il depuratore già funzionante di Borghetto o il collegamento con quello di Albenga”. Che tempismo! Da cosa è motivato? Il Partito Democratico ha sostenuto dall’inizio, con forza, la soluzione del depuratore ingauno e contestato la scellerata ipotesi della realizzazione dell’impianto sul territorio alassino, in uno dei siti di maggior pregio turistico. Ora, a fronte del sorprendente quanto tardivo decisionismo dell’Amministrazione è legittimo domandare un chiarimento sui costi affrontati per gli inutili progetti accantonati e per tutto il tempo perso ( con conseguenti divieti di balneazione) .Che né stato della richiesta danni presentata dalla Severn Trent al Comune di Alassio?

b) Non possiamo che rallegrarci alla notizia dell’imminente apertura del Grand Hotel.. Finalmente giunge a termine la pluriennale vicenda di questa importante struttura alberghiera! Una favola a lieto fine, dunque? Forse non è proprio così.

Invitiamo il sindaco reggente a smetterla, una volta per tutte, di raccontare amene storielle del tipo: “ se è ancora chiuso dobbiamo ringraziare coloro che hanno preferito la polemica ed ogni tipo di intralcio al bene della Città”. Non ci crede più nessuno. Chiarisca piuttosto alla cittadinanza cosa intende quando afferma: “deve essere finito ed aperto ad ogni costo”.La speranza è che non si riferisca ai maggiori ( in termini di milioni di euro!) costi vantati e ufficialmente richiesti dal concessionario dell’opera.

A questo punto occorre chiarezza! Di fronte agli esorbitanti costi imposti dalla gestione a dir poco superficiale , pressapochista, nonché arrogante delle amministrazioni targate Pdl-Lega la domanda è : chi pagherà? Si attendono risposte…

* Circolo PD Paolo Ferreri Alassio