Il Milano Film Festival ad Alassio per Miss Muretto: pecche nell’organizzazione e promozione

di Ambra Parodi – Ieri sera in Piazza Partigiani, in occasione della settimana dedicata a Miss Muretto, il celebre concorso di belezza alassino, un folto pubblico si è radunato intorno alla passerella e allo schermo della manifestazione nell’attesa che lo spettacolo della serata avesse inizio. C’era chi si aspettava l’esibizione di un comico, chi uno show per bambini e chi non aveva alcuna aspettativa se non trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta tra la gente. Ben pochi sapevano che il programma prevedeva la proiezione di alcuni cortometraggi che hanno partecipato alle scorse edizioni del Milano Film Festival, kermesse cinematografica prodotta da Esterni – partner di Miss Muretto – che la prossima settimana prenderà il via nel capoluogo lombardo.

Nessuna presentazione, solo una schermata, un po’ povera, riportante il nome del festival e una frase ad effetto per introdurre la proiezione. Queste piccole storie, d’animazione e non, si sono succedute le une alle altre senza interruzione ma anche senza un filo conduttore, talvolta private dei titoli dei testa, come buttate lì tanto per colmare un vuoto, della serie “non avevamo altro di meglio da proporvi”.

Peccato, perché alcuni di questi corti erano davvero meritevoli d’attenzione. Come On a train di Barnabas Toth, in cui due giovani turisti, un finlandese e un ungherese, s’incontrano su un treno verso Berlino e cercano di far amicizia, condividere alcuni interessi o un semplice pasto, senza capirsi perché non trovano una lingua comune. Solo dopo comici fraintendimenti, al momento dei saluti, in un colpo di scena, scoprono invece di parlare entrambe il francese. Il tema dell’integrazione culturale e della socializzazione è stato trattato anche, e sempre in maniera piacevolmente ironica, da un altro cortometraggio tedesco – di cui non ci è dato purtroppo conoscere il titolo. Immaginate alcune famiglie del nord europa, color bianco latte, trascorrere placide una giornata al mare in una spiaggia remota. Improvvisamente un uomo di colore, distinto e regale, scortato dal figlio e da una guardia personale, sbarca sulla riva e si cimenta in un discorso alquanto surreale e straniante: vi stiamo conquistando, colonizzando, ma non temete lo sanno tutti che non siete solo un popolo che poltrisce al sole nella speranza di essere belli e abbronzati come noi. In un’atmosfera che ricorda tanto i quadri di Hopper, solo una bambina riuscirà a carpire il buono e il bello della situazione.

Tra le opere di animazione proiettate, invece, riportiamo due titoli: Death By Scrabble, di Katie Steed e Solos di David Cobos Diaz. Il primo racconta dell’insostenibile rapporto coniugale tra un uomo e una donna che trascorrono il loro tempo giocando a scarabeo, passatempo che si rivela essere, per fortuna o per sfortuna, uno strumento per traformare i più cudeli desideri in realtà. Il secondo, invece, conduce lo spettatore nello scenario malinconico e triste di un ospizio in cui un uomo solo e anziano trascorre le giornate sfidando i suoi vicini di stanza in gare di velocità sulle sedie a rotelle. Ancora una volta però l’idea che ci si fa è quella sbagliata e la risata ha un retrogusto amaro.

A causa del freddo o del fatto di essere stata colta alla sprovvista, chi lo sa, la gente ha lasciato ben presto la platea e i corti hanno proseguito il loro corso in solitario. È un peccato che non si sostengano a dovere queste iniziative, che non siano pubblicizzate o addirittura nemmeno presentate. Non ci resta,così, che sperare in una diversa organizzazione per il prossimo anno.