di Alfredo Sgarlato – Una fabbrica non è un luogo così inconsueto dove fare uno spettacolo: senza fare troppa strada ricordiamo le rappresentazioni teatrali di Pippo Delbono ai cantieri Rodriquez di Pietra. La fabbrica Fruttital ha ospitato ieri sera Eugenio Bennato nella seconda serata della manifestazione “Fabbriche in concerto”, una prima edizione sperimentale che si spera abbia un seguito durevole.

Lo spazio è molto grande, perfetto per ospitare un concerto; il pubblico numeroso: c’era quasi ogni appassionato di musica che io conosco, tranne un paio attratti da altri concerti, e poi molti spettatori non abituali. Poiché la Fruttital è fuori Albenga è stato allestito un servizio navetta organizzato con precisione teutonica da Lucia Campana e Monica Maggi della Compagnia dei Curiosi. Salgono sul palco i musicisti: Ezio Lambiase (chitarra classica e elettrica), Mohammed Ezzaime El Alaoui (voce), Walter Vivarelli (percussioni), Stefano Simonetta (basso e chitarra elettrica), Sonia Totaro (vocalist e danzatrice), quindi Eugenio che suona chitarra, mandolino e chitarra battente, tipico strumento napoletano a dieci corde.

I primi due brani mi sembrano un po’ troppo pop per i miei gusti; ma subito dopo il concerto cresce e i ritmi di tammurriata sempre più incalzanti. Tanti anni fa Eugenio rampognava suo fratello Edoardo perchè aveva lasciato il folk per il rock: oggi anche lui si rende conta che una tradizione sopravvive solo se cresce contaminandosi e mescola i ritmi e le armonie mediterranee col rock e il ragamuffin (stile vocale giamaicano simile al rap ma più rilassato), i testi sono in italiano, napoletano ed arabo. In due brani è citato apertamente De Andrè; l’unica cover è Malarazza, brano di Domenico Modugno molto amato dai musicisti.

È evidente come questi due artisti siano ormai assurti a spiriti guida della musica italiana: Fabrizio lo è diventato soprattutto con gli ultimi tre dischi, mentre Mimmo lo era con le prime composizioni, poi si era un po’ perso per strada ma oggi viene giustamente riscoperto. Nel repertorio ripescaggio anche di Brigante se more e gran finale con Tammurriata Nira.

Alla fine una bella serata, musicalmente coinvolgente, molto apprezzata dal pubblico ma soprattutto da una bimbetta bionda che, benché in braccio alla mamma, ha ballato e cantato per tutto il concerto.

Eugenio Bennato ad Albenga