di Alfredo Sgarlato – Sempre difficile fare un commento a caldo su una premiazione. Ad occhio direi che tra i vincitori ci siano molti dei miei favoriti. Il Leone d’oro va a Somewhere di Sofia Coppola, una regista che molti detestano perchè liquidano come formalista o come autrici di film “carini”. In realtà Sofia è l’autrice di alcuni film tra i più moderni e formalmente validi degli ultimi anni, soprattutto per il lavoro sulla musica e sugli ambienti in rapporto al carattere dei personaggi. È vero che è l’ex fidanzata di Tarantino, ma allora complimenti a Quentin per come si sono lasciati bene, peccato non abbiano avuto figli.

Miglior regia e sceneggiatura a Ballata triste de trompeta di Alex de la Iglesia. Pochi film mi hanno fatto ridere quanto i suoi Crimen perfecto e La comunidad negli ultimi tempi. Gran Premio a Essential killing di Jerzy Skolimosky, autore de L’australiano, uno dei film più belli che io abbia mai visto e di altri gioielli come Le depart e Deep end (mi rifiuto di chiamarli coi ridicoli titoli italiani). Premiato anche l’interprete Vincent Gallo, che è un pazzo furioso, ma quando è diretto da grandi registi come Ferrara o Kusturica e non da sé stesso è molto bravo.

Vera sorpresa è il premio alla miglior attrice, dato alla giovane Ariane Labed per il film greco Attemberg. Il minimo di patriottismo che vive in me mi faceva tifare per un premio ad Alba Rohrwacher, che già lo meritava per Il papà di Giovanna, ma penso che la brava Alba si consolerà presto con molti altri premi. Qui si va nel campo spinoso: nessun premio a film italiani. Del resto i nostri film, troppo parlati e troppo legati alla nostra realtà, secondo me sono difficili da apprezzare per un giurato straniero, anche quando sono validi.

Un premio speciale alla carriera per il grande Monte Hellman, che dopo alcuni western rivoluzionari alla Peckimpah, nel ’71 aveva diretto un vero “cult movie”, Strada a doppia corsia, interpretato da due musicisti, James Taylor e uno dei Beach Boys, film oggi difficile da vedere. Premio per l’interprete emergente a Mila Kunis, che non so quanti ricorderanno in That seventy’s show un telefilm stupidissimo ma divertente che andava inonda su MTV. Premiato poi per la sezione Controcampo Italiano 20 sigarette, in programmazione in questi giorni al cinema Ambra di Albenga, il film russo Anime silenziose ha vinto il premio della critica cattolica, I baci mai dati di Roberta Torre ha vinto il premio Brian degli atei (l’anno scorso lo stesso film, Lourdes, aveva vinto entrambi i premi). Infine L’amore buio di Mario Capuano ha vinto un mare di premi minori (che sono un centinaio circa).

In breve, il giudizio della giuria, che ha scontentato molti critici, è invece un verdetto molto buono, che premia chi ha un’idea forte di cinema, una serie scelte molto cinefile, di quella cinefilia alta che oggi è il massimo dello snobismo criticare.

* il trend dei desideri: la rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato