di Fabrizio Pinna – “La nostra unica speranza, oltre al nostro avvocato, siete voi in tutto il mondo. Le vostre pressioni esercitate tramite i media internazionali e la vostra vicinanza sono molto preziose per noi e vi supplichiamo di continuare a sostenerci. Non abbandonateci! Non lasciateci qui soli. Vi supplichiamo”. Sono queste le parole accorate e disperate con le quali si conclude la lettera appello – diffusa oggi dalla Adnkronos – di Sajjad e Sahideh Ghaderzadeh, i due figli della 43enne Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna sulla quale in Iran ancora pende la condanna alla lapidazione.

Tra depistamenti mediatici, intimidazioni e trattative che proseguono dietro le quinte fuori dai riflettori, la mobilitazione internazionale prosegue. Anche in Italia, coinvolgendo parlamentari, forze politiche, media e anche parte della cosiddetta società civile in molte città. Così anche a Savona dove nel tardo pomeriggio di domani, venerdì 17 settembre, si svolgerà un nuovo presidio a partire dalle ore 18.00 in piazza Mameli presso il Monumento ai Caduti a sostegno della liberazione della donna e della cancellazione della condanna a una barbara uccisione.