di Mary Caridi – Dal giorno in cui  la denuncia  delle minacce ricevute dalla Guarnieri, lettere di uno sconosciuto e anonimo molestatore, o pericoloso mitomane, o un vero assassino che trama nell’ombra e cova desiderio di vendetta, il Sindaco Rosy Guarnieri è seguita nei suoi spostamenti da uomini della Digos,  che già erano stati notati durante la partitella del triangolare.

Indubbiamente brancolando nel buio e con un nemico che potrebbe essere ovunque, gli investigatori devono tenere alte le misure di sicurezza. Sono molti i personaggi noti sia della politica che del mondo economico e dello spettacolo a temere il folle e il mitomane, in cerca spesso più di un appagamento di un ego malato che la pubblicità dei media alimenta a dismisura, che il perseguimento del fine che annunciano nelle missive anonime.

L’episodio delle minacce e la ricerca della motivazione che ha spinto l’anonimo al suo gesto, accende i riflettori su questo breve periodo del suo mandato. L’impatto dell’elezione di una leghista a Sindaco, qui nella terra che per tanti anni è stata rossa e Viveriana e poi una breve parentesi della destra moderata (Zunino) e il ritorno al centro sinistra con Tabbò, può avere acceso la mente di un pazzo? E quali sono gli atti compiuti dal Sindaco ad aver acceso la lampadina di un dissenso così forte? Se si entra nel merito della personalità di Rosy è facile notare come lei abbia sempre cercato lo scontro dialettico con gli avversari politici,  anche nella  maggioranza il suo decisionismo e autoritarismo non sono passati senza provocare alcuni mal di pancia. L’umiliazione del pdl, l’accentramento del potere, soprattutto nell’urbanistica, lo scioglimento della commissione edilizia  la renderebbe detentore di un  potere assoluto, considerando che è già stato scritto in articoli di stampa che il dirigente che dovrebbe esprimere un parere . appare oggettivamente debole nelle scelte,  per via di un contratto capestro che lo espone alla  continua precarietà. Urbanistica che è  un settore  determinante del motore economico che fa girare milioni di euro,  e decidere le sorti di questo o quell’imprenditore, fa la differenza. Poi il caso del depuratore dove si è mossa in modo obliquo, nel caso decidesse di non seguire la strada dello spostamento a Borghetto, ma di fare gli interessi di Albenga, avrebbe come scontro titanico elementi di un certo rilievo, e scontri ha già avuto con alcuni ambienti che ne constestano la scelta antingauna. Anche sull’ospedale in effetti, se lei scegliesse in favore di Albenga troverebbe lo stesso agglomerato di potere di Loano e Borghetto contro.

Piste che potrebbero spostarsi lontano, perchè è possibile  anche immaginare che  possa esistere un occulta regia lontana  da Albenga, personaggi che avrebbero tutto l’interesse ad  “ammorbidirla” un po’, visto che è considerata una dura. Le ipotesi e gli spunti per un indagine si muoverebbero a 360 gradi , non escludendo ovviamente la prima opzione, il folle mitomane maschilista disturbato dal potere di una donna che  ha anche proposto le case chiuse e a luci rosse e che sarebbe  antifascista e sfegatato anti leghista.

Non va sottovalutato anche lo scontro che ha sempre  la Lega con il mondo dell’immigrazione, le sue ordinanze che hanno destato polemiche,ma non è da escludere anche l’ipotesi del singolo individuo danneggiato da sue scelte e  che potrebbe trarre soddisfazione nel vederla intimorita, ma anche l’opzione meno probabile del depistaggio e di una furba azione di uno della sua parte politica che intende renderla martire e vittima agli occhi della gente, per aumentarne il consenso e per stoppare il dissenso sulle sue scelte, criminalizzandolo.

Insomma le piste sono tante, il Magistrato che segue le indagini avrà il compito di sciogliere ogni nodo e restituire al Sindaco e alla città la tranquillità necessaria per andare avanti in un clima sereno. Auspicando che l’allarme sicurezza cessi e che la Rosy  Guarnieri possa tornare alla sua vita di sempre con tutta la serenità necessaria per amministrare questa città.

* A modo mio: la rubrica Corsara di Mary Caridi