di Fabrizio Pinna – Si è concluso il weekend che ha visto protagonista una delle ultime manifestazioni di punta – insieme allo show delle Frecce Tricolori ad Andora – della stagione estiva del Ponente savonese, Dolcissima Pietra, accolta con successo anche quest’anno, con un aumento del numero dei visitatori del 30 % rispetto all’edizione 2009. “Credo che sia una cosa importante che tutti gli anni questa manifestazione cresca con eventi collaterali nuovi, con partecipazioni nuove”, spiega al Corsara il sindaco di Pietra Ligure Luigi De Vincenzi. “Questo è quello che noi vogliamo e quello che ci auguriamo che continui per il futuro: che Dolcissima Pietra si confermi – come lo è già – nel panorama italiano una delle manifestazioni dedicate ai dolci più seguite”.
Dati definitivi sull’andamento complessivo della stagione turistica ancora non ci sono; la crisi si è certamente fatta sentire anche in Liguria, con segnali altalenanti sul settore un po’ in tutti i Comuni, ma Pietra Ligure nelle ultime settimane tra agosto e settembre – anche grazie a manifestazioni importanti come Dolcissima Pietra – dovrebbe comunque essere riuscita a riscattare in parte i periodi precedenti più “negativi”. “Mi sono fatto l’idea che è stata una stagione in chiaro scuro come per tutti – commenta De Vincenzi – ma credo che proprio in questi momenti bisogna accelerare e cercare di creare ancora più eventi per far sì che la gente possa e debba avere dei motivi per poter venire a Pietra Ligure, come negli altri paesi perché il problema di questa crisi che si sta sentendo da tutte le parti”.
“Credo che Pietra abbia recuperato nell’ultima parte di agosto e di settembre quello che era stato, diciamo, un calo avvertito da tutti nel periodo precedente. Penso che i momenti siano questi, che non siano dei più esaltanti ma certamente il Comune e gli operatori turistici devono fare la loro parte e credo che in questo momento di non particolare felicità per il turismo – conclude il sindaco De Vincenzi – si possa creare quegli spunti che possano ovviare a quello che è il problema della crisi”.