di Sandra Berriolo – È ricominciata la scuola. Son ricominciati gli assembramenti di auto davanti alle scuole. Ma possibile che per accompagnare bambini così piccoli ci vogliano auto così grosse? Ed è mai possibile che siano così cagionevoli di salute da non poter prendere un po’ di pioggia, oggi che la moda fornisce stivaletti di gomma in tinta con custodia per telefonino e impermeabilino per il cane? Eppure fanno il corso di vela e la due giorni di rafting, si esibiscono con tutine striminzite sul palco davanti al mare per il saggio di fine corso anche se tira vento a trenta nodi. Forse li trattiamo troppo da bambini, crediamo che non siano in grado di spalmarsi il burro sul pane quando invece già smanettano sull’iPhone a 6 anni. Pretendiamo da loro prestazioni da campione sportivo a 5 anni ma li teniamo stretti per mano per farli scendere e salire dall’autobus a 10 anni.

Questa mattina in una elementare di Albenga bambini che ieri si sono entusiasmati per le acrobazie delle “trecce al tricolore” sono stati letteralmente portati dentro la classe, una seconda elementare, mentre sono in grado (e dovrebbero) andare da soli dal portone alla maestra senza provocarsi danni materiali e morali. Poi doveva arrivare la Sindaco, quindi son stati istruiti su come ci si comporta in questi casi. Ovvero: grembiuli ordinati, si dice “buongiorno” e non “ciao” (perché non è mica un parente, come ben ha spiegato il piccolo Nicolò alla maestra), ci si alza in piedi e ci si risiede solo quando la persona ospite ci invita a farlo. Possibile? Deve essere materia di insegnamento delle maestre o non dovrebbero già arrivare “imparati” in queste cose? Comunque hanno fatto le prove e sembrava tutto a posto; peccato che la Sindaco non è arrivata. Però anche questi adulti a volte, che dicono ai piccoli come si deve fare e poi…

(un ringraziamento all’amica insegnante che ha fatto la spia, al piccolo Nicolò e all’inconsapevole e incolpevole Sindaco, che ovviamente è stata trattenuta da altri impegni istituzionali, qui usata come esempio di adulti che a volte deludono i piccoli)

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo