Acquario di Genova, Rosasco (Radicali): “Nuova vasca ma stessa tortura per i delfini”

Il progetto di allargamento dell’Acquario di Genova presentato «alla presenza delle autorità cittadine e delle varie figure che ruotano attorno all’acquario non può che preoccuparci e farci chiedere a gran voce che venga subito fatta chiarezza su alcuni punti fondamentali. Per esempio, vorremmo sapere se dietro questa nuova vasca per i delfini che potrà ospitare “fino a nove esemplari“ si nasconda la decisione di immettere altri animali oltre a quelli già presenti cosa che a nostro avviso sarebbe gravissima. Una decisione folle assunta in beffa all’anno internazionale dedicato alla biodiversità e a seguito dell’attenzione che su questi animali si è accesa dopo l’uscita, anche in Italia, del film “The Cove” che denuncia con magistrale bravura come avviene la cattura dei delfini destinati ad acquari e delfinari». È quanto sostiene Alessandro Rosasco, componente della Giunta di segreteria di Radicali Italiani.

«Crediamo sia inutile – prosegue Rosasco – ricordare che in cattività un tursiope è come un uomo in prigione, dove può anche essere curato e nutrito nel migliore dei modi, ma sarà condannato per sempre ad una vita alienante e contraria alla sua natura. Gli acquari sostengono di fare didattica, ma un tursiope in cattività non ci comporterà mai come fosse in mare aperto. Allora quanto è didattico vederlo così?».

«Il nuovo piano di espansione dell’Acquario di Genova prevede un costo complessivo di 25,6 milioni di euro dei quali 9 di contributo pubblico, ci domandiamo – conclude l’esponente radicale – quando verrà dato peso alle istanze di tutti quei cittadini che non approvano tale struttura e che non vogliono rendersi complici, con i loro soldi, della costruzione di un carcere per “condannati senza colpa”. Destiniamo magari quei soldi per progetti ambientali più sentiti dalla cittadinanza come ad esempio salvare il parco dell’Acquasola”», conclude l’esponente ligure dei radicali.