Aeroporto Villanova d'Albenga: le linee guida del Piano Industriale 2010–2012

Nel corso della conferenza stampa tenutasiieri presso l’aeroporto Clemente Panero, il Presidente Maurizio Maricone e l’Amministratore Delegato di AVA, Filippo Agazzi, hanno illustrato le linee guida del Piano Industriale 2010–2012 che il consiglio di amministrazione della società si appresta a presentare all’Assemblea degli azionisti per addivenire, entro la fine dell’anno, alla redazione e all’approvazione del Piano Industriale 2010–2012 della società. Si appresta a concludersi, quindi, appena interverrà l’approvazione dei soci, la prima fase dell’operazione di ristrutturazione e rilancio della società, che prevedeva appunto una verifica da parte del nuovo consiglio di amministrazione delle condizioni di massima per il possibile buon esito di tale operazione e per l’avvio della progettazione del Piano Industriale e della azioni di ristrutturazione e rilancio ad esso conseguenti.

Le conclusioni che il consiglio di amministrazione sottoporrà all’esame dell’assemblea degli azionisti convergono nel ritenere opportuna e possibile l’azione di rilancio e ristrutturazione dell’aeroporto Clemente Panero per alcune ragioni strutturali e di prospettiva, ovviamente a condizione che vengano ristabiliti e rispettati alcuni parametri d’ordine economico e finanziario dai quali nessuna impresa può prescindere. L’attività di verifica e controllo della situazione societaria, compiuta dal consiglio di amministrazione a partire dal mese di luglio 2010, infatti, portano alla suddetta conclusione per le seguenti ragioni:

1)Valore strategico dell’infrastruttura, che costituisce l’ideale ed unica localizzazione di uno scalo aereo regionale a beneficio di un territorio di circa 150 km di costa ligure ad elevata valenza turistica (circa 2.500.000 presenze nel periodo estivo e circa 1.500.000 afflussi dai terminal crociere in esercizio), carente di infrastrutture di trasporto e collegamento con il resto del paese, e che è stata destinata a sede della prevista delocalizzazione di un’importante industria aereonautica;

2)Valore degli investimenti esistenti, rappresentati non solo dalla presenza di una aereostazione e di uno scalo di indubbia qualità per le tipologie del trasporto regionale (valore degli investimenti esistenti circa € 4.000.000), ma anche dalla destinazione a tale uso dell’unica superficie territoriale non occupata da insediamenti di altra natura esistente nel tratto di territorio delle provincie di Imperia e Savona di dimensioni idonee a questo utilizzo;

3)Integrabilità e valenza logistica dell’infrastruttura nell’ambito della politica locale dei trasporti, rappresentando il sito dell’aeroporto la sede ideale per la realizzazione di un polo di accentramento delle attività di servizio pubblico dei trasporti locali nell’ottica del progetto in corso – che ha già portato al risultato di eccellenza delle società del Gruppo TPL di Savona – di sua unificazione gestionale nell’area di Savona, Imperia e del Basso Piemonte e di conseguimento di rilevanti risparmi di scala nella loro gestione.

4)Integrazione e valenza logistica dell’infrastruttura nell’ambito del sistema di viario regionale, collocandosi il sito in prossimità dell’Autostrada A10 e della sede della nuova bretella autostradale Albenga-Valbormida-Predosa e comunque, essendo rapidamente raggiungibile da tutto il territorio interessato sia delle provincie di Imperia e Savona, che dall’area del Basso Piemonte (max 30’).

L’attività di verifica e controllo della situazione societaria compiuta dal consiglio di amministrazione ha evidenziato anche delle criticità di carattere economico e finanziario, manifestatesi sia nelle già emerse diseconomie nei precedenti bilanci della società, sia destinate ad evidenziarsi misura non trascurabile in occasione dei prossimi riassetti contabili, che possono essere ricondotte a tre fattori principali:

a)Carenza di adeguato capitale d’esercizio con conseguente appesantimento dei bilanci per ammortamenti e – ad esito del ricorso al finanziamento in sede creditizia – per oneri finanziari;

b)Basso livello della produzione rispetto ai costi d’investimento da assorbire, che si è aggravato in conseguenza anche della cessazione delle linee di collegamento gestite dai vettori nazionali (Alitalia e AirOne) e della crisi del settore aereo degli ultimi due anni;

c)Assenza di un serio impianto strategico e la mancanza di univocità e chiarezza degli obbiettivi d’impresa, conseguenti alla carenza di visione manageriale e alla mancata adozione di reali processi di industrializzazione e marketing.

L’azione di ristrutturazione dovrà, quindi, essere mirata sia alla valorizzazione dei “talenti” della struttura, sia alla correzione di questi squilibri nella convinzione che questa operazione possa avvenire sfruttando – anche con investimenti di medio e lungo periodo – le capacità di sviluppo dell’aereostazione, piuttosto che mediante la ricerca – fino ad oggi perseguita – di vettori che realizzino linee di traffico destinate – in ipotesi, mai realizzatasi a livello di trasporto aereo regionale – a compensare i costi dell’infrastruttura.

In sostanza, il Piano Industriale 2001-2012 dovrà perseguire tre linee d’azione: a) la prima di correzione dell’equilibrio economico e finanziario con il rispristino dell’adeguatezza e della organicità degli investimenti, b) la seconda di sviluppo di una strategia d’impresa univoca, che consenta di individuare i fattori occorrenti per sostenere l’azione di cui al punto precedente; c) la terza volta al recupero dell’identità d’impresa e della struttura industriale per addivenire ad un controllo efficace dei processi, nonché all’elevazione dei bassi livelli di efficienza nell’esecuzione dei servizi resi.

Ripristino dell’equilibrio finanziario e delle condizioni di esercizio ottimale: è l’azione di ridefinizione dei rapporti di governace con i soci in vista dell’effettuazione degli investimenti occorrenti per l’adeguamento dell’infrastruttura sul piano dei requisiti per il rilascio della concessione ventennale di esercizio: copertura perdite pregresse; sostituzione fognoli pista (circa € 300.000); completamento recinzione aeroportuale (€ 260.000); rifacimento manto pista e taxi-way (circa € 500.000).

Ridefinizione dell’equilibrio economico e dell’identità e della vocazione d’impresa: è l’azione di correzione della spesa e di alleggerimento del costo del sistema grazie all’industrializzazione dei processi aziendali, all’attenta gestione dei costi interni, ma soprattutto alla creazione di un sistema unitario dei trasporti del ponente ligure, che vede coinvolte le aziende delle provincie di Imperia e Savona, al momento rappresentate nel consiglio di amministrazione. Si tratta di unificare – come in parte già attuato – il centro di gestionale delle varie attività d’impresa, conferendo (oggi a TPL Linea Srl e poi all’unica società di trasporto del ponente) le attività precedentemente gestite tramite rapporti di consulenza e, quindi, creando un sistema sinergico di gestione di queste attività di servizio e supporto.

Attuazione della strategia d’impresa: l’obiettivo è del ruolo di “aeroporto del territorio” a servizio delle peculiarità dell’area di competenza (Ponente ligure, sud Piemonte, costa azzurra ) con captazione del traffico in entrata nello stesso territorio con valenza turistica e di affari, nonché con la valorizzazione di forme di integrazione orizzontale (accordi con altri aeroporti del territorio) e verticale in un sistema logistico unico (gomma-aereo-ferro). Il modello di sviluppo è basato sulla valorizzazione del ruolo dello scalo per il supporto della business aviation (come nel caso di Cannes Mandelieu) e dei connessi servizi di hangar aggio dei velivoli, nonché sull’attrattività per vettori che rendano disponibili linee verso le città principali (Roma, Venezia, Monaco di Baviera, Ginevra) offrendo una struttura snella e costi di handling competitivi. Il progetto implica investimenti per € 2.500.000 circa, sostenibili in autofinanziamento conseguente ai ricavi delle attività.