Procedure agevolate per tutelare la salute dei minori in carcere o privati della libertà personale e massima collaborazione tra le ASL e il dipartimento giustizia minorile del Ministero della Giustizia per garantire campagne di prevenzione e informazione e per tutti gli interventi a favore della salute dei minori.

Sono questi i punti principali del protocollo d’intesa siglato questa mattina tra l’assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo e Antonio Pappalardo in rappresentanza del centro giustizia minorile del Ministero della Giustizia per garantire il diritto alla salute dei minori in carcere.

In base all’intesa le strutture del Ministero garantiranno i locali idonei, concordati e verificati con il personale sanitario, per l’erogazione delle prestazioni sanitarie. Il personale sanitario avrà un accesso garantito alle strutture che ospitano i minori e il Ministero adotterà tutte le procedure necessarie perché non ci siamo rallentamenti o complicazioni burocratiche.

Verrà inoltre assicurata anche l’assistenza di natura psicologica, importante per un giovane che si trova a vivere un’ esperienza come quella del carcere o della limitazione della libertà nella fase di crescita e che porterà a progetti personalizzati.

Analogamente, un percorso sanitario condiviso tra ASL e Ministero si occuperà di minori e giovani-adulti con particolari criticità sanitarie, così come è prevista la garanzia della massima continuità di cura possibile, cercando quindi di limitare i trasferimenti di sede.

“Il protocollo che abbiamo siglato –spiega l’assessore Claudio Montaldo – sancisce un diritto fondamentale, quello alla salute, che in determinate condizioni potrebbe essere leso o addirittura cancellato. E’ un principio di alto valore democratico e di profonda umanità, nell’ottica sempre valida del recupero dei minori alla società. Monitoreremo la concreta attuazione di questo protocollo che adesso deve prevedere protocolli di dettaglio tra Ministero e aziende sanitarie e una vera e propria carta dei servizi.” Soddisfazione è stata espressa anche da Antonio Pappalardo, rappresentante del centro di giustizia minorile per Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta che ha sottolineato “l’importanza di garantire ai giovani che entrano nel circuito penale parità di condizioni nell’assistenza sanitaria”.