CEDA – Il trasporto e la sicurezza dei cittadini sono una priorità irrinunciabile e non possono essere aggirati con giochi di parole e dichiarazioni di facciata. La fusione tra SAR e ACTS ha generato una grandissima confusione ed un primo consistente aumento delle tariffe, soprattutto nell’albenganese. (il biglietto è aumentato del 30% da 1,00 a 1,30 €) I biglietti non si trovano, pare vengano distribuiti con il contagocce, e nuovamente si deve metter mano al portafoglio, in questo caso l’aumento arriva anche al 180% (fare il biglietto sull’autobus costa 3,60 € invece che 1,30 €).

I dipendenti si ritrovano a dover fronteggiare un’utenza inferocita da un lato ed un’azienda sempre più esigente ha instaurato un vero e proprio clima di terrore sfruttando la minaccia di esuberi dovuti ai tagli governativi. Gli autisti si trovano a lavorare in un clima veramente difficile e in diversi casi non hanno letteralmente il tempo di respirare, le pause ai capolinea sono sempre più brevi ed in tanti casi l’autista non riesce nemmeno a scendere dal bus.

Il CEDA già da giugno ha chiesto un incontro con l’amministrazione provinciale, ma l’appuntamento già più volte annunciato non è mai stato confermato. Nel frattempo apprendiamo dai mezzi di stampa che ci potrebbero essere altri aumenti delle tariffe e ulteriori riduzioni delle corse. È una vergogna, si sfrutta la crisi per colpire i lavoratori e le fasce più deboli della popolazione.

** Ugo Ghione – Il Presidente Provinciale del CEDA; Anna Borrello – Il presidente del CEDA di Albenga