di Alfredo Sgarlato – Amo la radio perché libera la mente, cantava Finardi quando ero un ragazzino. E io gli ho sempre dato retta. Soprattutto nel periodo in cui, neolaureato e disoccupato, non avendo soldi per comprare dischi, trovavo nella radio il rimedio alla mia musicodipendenza. Ma le radio libere erano diventate radio commerciali, e Radio2 RAI, che all’epoca seguivo molto, si converti allo stile MTV, passando solo heavy metal (genere che non sopporto) e rap (che mi piace in dosi omeopatiche). Allora mi convertii a Radio3. Aveva molti programmi che seguivo. Uno aveva un titolo strano, Canone Occidentale credo di ricordare, passava brani dell’avanguardia più estrema, cose veramente inascoltabili, ma io mi divertivo molto a sentirlo. Ero ancora ragazzo in spirito e scoprivo mondi nuovi.

Il conduttore, americano, salutava sempre con lo slogan Più radio meno Tivi! Mi piaceva anche un programma simile, Il Quadrato Magico, sempre dedicato alle avanguardie, ma meno estremo. Una volta hanno passato un brano stupendo di musica elettronica dal titolo Papillon Noir, ma non ricordo l’autore, non sono mai più riuscito a risentirlo. Divertente anche un programma dal titolo Le Parenti Note (forse era una rubrica del quadrato magico), che mostrava come un passaggio di una sinfonia di Mahler o Brahms avesse le stesse note di una canzone popolare o un pezzo rock un frammento di Bach e cose così.

Una primavera (93 forse) c’era un programma condotto da Antonella Bottini sulle musiche di frontiera tra rock, folk e avanguardia, mai più ripreso in quella veste, ma poi la Bottini inventò Storyville, una serie di biografie di grandi musicisti lette da attori. Ricordo un periodo in cui pensavo che il rock fosse morto (poi ho cambiato idea) e avevo trovato un programma sulle musiche dell’est europeo. Un altro mondo da scoprire. Radio3 viene genericamente associata alla musica classica, ma ogni settimana c’è un concerto jazz, senza contare i vari programmi dedicati alla musica senza limiti di genere: in questo periodo c’è 6 gradi, una serie di brani legati per libere associazioni.

Poi ci sono i programmi sui libri, ma soprattutto un programma che ho scoperto per caso una sera del 1995 e da allora seguo ininterrottamente, Hollywood Party, che parla di cinema in tono leggero e profondo insieme, il programma ideale per chi crede che la cultura sia roba da snob (i veri snob sono loro). Il Primo Ottobre Radio3 ha compiuto sessant’anni. È proprio il caso di dire: cento di questi giorni.

* il trend dei desideri: la rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato