“Pollice verso”. Questo il giudizio sulla visita del Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo a Cengio da parte della la Confederazione Cobas Savona. «Unica nota positiva – prosegue il sindacato – la sollecitazione a rivolgersi alla Procura della Repubblica. Per il resto,va ribadito il contenuto della lettera inviata da tutte le associazioni ambientaliste. Senza VIA,ossia senza valutazione di impatto ambientale, non si può dire conclusa la bonifica del sito Acna».

«Ma soprattutto, secondo noi, non è stato riconosciuto adeguatamente il sacrificio dei lavoratori in questi cento anni di veleno. Chi deve avere i risarcimenti? Le famiglie dei lavoratori morti di cancro per un secolo. Le famiglie dei lavoratori che hanno respirato ammine aromatiche. Le famiglie dei lavoratori che hanno respirato amianto. Le famiglie dei bambini malati e morti di leucemia intorno alla discarica di Pianura a Napoli. La popolazione eritrea,avvelenata da sostanze chimiche prodotte anche a Cengio, nel 1935, come testimonia Angelo Del Boca nel libro”I gas di Mussolini”. Le popolazioni inquinate e avvelenate lungo il corso della Bormida. Sono questi i risarcimenti che ci aspettiamo. E ci aspettiamo un piano di controllo sanitario più stringente che prevenga, ove possibile, le malattie degli ex lavoratori dell’Acna».

«A Brindisi, la magistratura ha riconosciuto per lavoratori morti di mesotelioma pleurico da amianto un risarcimento pari a quello dei morti alla Thyssen Krupp a Torino. Altro che giornata storica», conclude la Confederazione Cobas Savona.