È in arrivo un fine settimana all’insegna della Frazione di San Fedele di Albenga, con una serie di iniziative organizzate dalla Sezione Ingauna dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri. Sabato 23 Ottobre alle ore 17.00, nella prestigiosa cornice di Palazzo Peloso Cepolla, sarà presentato il volume “San Fedele. Una comunità, la sua chiesa, il suo oratorio – Ricerche e indagini. Approccio didattico degli studenti del Liceo Statale Giordano Bruno di Albenga”, a cura di Gianmaria Zavattaro, Preside del Liceo, e Giorgio Barbaria, coautore del volume.

Domenica 24 Ottobre è invece prevista una visita guidata a San Fedele. Alle ore 15.30 vi sarà il raduno dei partecipanti davanti alla chiesa parrocchiale di San Fedele, con illustrazione a cura di Giorgio Barbaria, Carlo Lanteri e Luciana Levi (Liceo Giordano Bruno, Istituto di Studi Liguri).

La chiesa, dedicata ai Santi Simone e Giuda, pur modificata nel corso dei secoli, conserva l’originario campanile romanico a bifore risalente al XII secolo, l’unico della zona con capitelli a stampella, decorati. All’interno, al fondo della navata destra, rimane parte degli affreschi del XV secolo, raffiguranti episodi della vita di San Giovanni Battista. Di particolare interesse è l’adiacente oratorio, pure dedicato a San Giovanni Battista, le cui pareti sono coperte quasi interamente da affreschi che narrano episodi della Passione di Cristo firmati da un pittore di Cherasco, Bartolomeo Bottoneri e datati 1574. Alle ore 16.30 dello stesso giorno, è prevista la visita del complesso del giardino cinque-seicentesco di Piambellino, a cura di Andrea Leonardi (Università di Verona, Istituto di Studi Liguri).

Stando alla testimonianza del canonico Gio Ambrogio Paneri (1625), a partire dalla fine del Cinquecento, i membri del patriziato ingauno presero a trascorrere parte del loro tempo libero nella “bella, vaga, ampia e fertile pianura”, costruendovi residenze allietate da vasti giardini. La villa di Piambellino fu fatta costruire dai tre fratelli Costa, l’abate Alessandro, il banchiere Ottavio e il vescovo di Savona Pier Francesco, tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, su progetto del pittore-cartografo e anche architetto Bernardo Reubado: se ne conserva il disegno originale, delineato con abile prospettiva, ed è sorprendente constatare come molte delle strutture, pergolati, vasche, condotte d’acqua, con l’originaria ripartizione delle coltivazioni e forse in parte gli stessi alberi da frutto, si siano conservati fino ai nostri giorni. È lo “spazioso e ameno giardino, con vaghi compartimenti di terreni, da limpidissime e cristalline fonti irrigato” descritto dal Paneri, che era nativo di San Fedele; solo la villa con torre è andata perduta nel corso dell’Ottocento.

La visita è resa possibile dalla cortesia della proprietaria, prof. Margherita Draghi, che gli organizzatori ringraziano sentitamente.