di Claudio Almanzi – Anche i proprietari di uno dei giardini più belli della Riviera di Ponente, quello del Piambellino a San Fedele, hanno aderito alla bella iniziativa che vedrà domenica quasi duecento fra Ville, Giardini e Castelli privati e pubblici, aperti alle visite dei cittadini. Al progetto, che a livello locale è stato messo in atto dall’Istituto di Studi Liguri, hanno aderito tre regioni: Liguria, Piemonte e Lombardia. La Liguria aderisce all’iniziativa con “Un Mare di Giardini”: domenica apriranno i loro cancelli le più famose dimore storiche e giardini della nostra regione. Fra questi siti vi sono Villa Mariani (a Bordighera), i Giardini Botanici Hanbury (a Ventimiglia), Villa Negretto Cambiaso (a Arenano), Villa Brignole Sale Duchessa di Galliera (a Voltri) e Villa Durazzo Pallavicini (a Pegli). Ad Albenga invece è prevista una visita guidata (raduno alle ore 15 e 30 presso la chiesa parrocchiale di San Fedele) al giardino cinque- seicentesco di Pianbellino, organizzata dall’Istituto degli Studi Liguri.

I partecipanti saranno accompagnati dai docenti e studiosi Giorgio Barbaria, Carlo Lanteri e Luciana Levi. Dopo la visita alla chiesa. dedicata ai Santi Simone e Giuda e all’adiacente Oratorio, alle 16 e 30 è prevista la visita del complesso del giardino rinascimentale e barocco di Piambellino, a cura di Andrea Leonardi dell’Università di Verona). Stando alla testimonianza del canonico Gio Ambrogio Paneri (1625), a partire dalla fine del Cinquecento, i membri del patriziato ingauno presero a trascorrere parte del loro tempo libero nella “bella, vaga, ampia e fertile pianura”, costruendovi residenze allietate da vasti giardini. La villa di Piambellino fu fatta costruire dai tre fratelli Costa, l’abate Alessandro, il banchiere Ottavio e il vescovo di Savona Pier Francesco, tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, su progetto del pittore-cartografo e anche architetto Bernardo Reubado: se ne conserva il disegno originale, delineato con abile prospettiva, ed è sorprendente constatare come molte delle strutture, pergolati, vasche, condotte d’acqua, con l’originaria ripartizione delle coltivazioni e forse in parte gli stessi alberi da frutto, si siano conservati fino ai nostri giorni. La visita è resa possibile dalla cortesia della proprietaria, la professoressa Margherita Draghi.