di Fabrizio Pinna – “Come è scritto anche nel nostro programma elettorale, il sogno per noi – parlo a nome dell’intera compagine amministrativa – è quello di poter pensare per Albenga a un teatro di 600/700 posti a sedere, con un grande palcoscenico e con tutto ciò che è necessario, all’interno del centro storico. Questo è scritto nel programma”. Così ha ribadito oggi il vicesindaco con delega ai Lavori pubblici Roberto Schneck, il quale tuttavia precisa che ciò non significa in alcun modo un’inversione di rotta rispetto ai lavori di “riqualificazione” dell’ex cinema Astor avviati dalla precedente amministrazione Tabbò e che, in buona sostanza, contando sul doppio finanziamento regionale – uno destinato alle politiche giovanili e l’altro a progetti di “comunicazione tra i popoli” – prevedevano nello stabile l’allestimento di uno spazio per le attività dei giovani al pianterreno e, appunto, una sala teatro al secondo piano.

Già slittata la data di conclusione (prevista a marzo) sotto la precedente amministrazione, gli ulteriori rallentamenti nella realizzazione del progetto sono poi sorti unicamente “per ragioni tecniche”, aveva recentemente dichiarato al Corsara il consigliere con delega alla cultura Bruno Robello De Filippis sollevando perplessità e interrogativi da parte della minoranza e del PD. “Secondo quanto prevedono le leggi dello stato, durante i lavori – puntualizza da parte sua il vicesindaco Schneck – si è imposta la verifica sismica dell’immobile che noi abbiamo affidato non a un ingegnere qualunque ma all’Università di Genova. Fatte tutte le verifiche del caso, è risultato purtroppo che l’Astor non solo non era a norma sismicamente ma non lo era nemmeno staticamente”.

Come peraltro reso evidente anche dal cedimento di una soletta durante le prime fasi di sistemazione della nuova impiantistica. Lavori e fondi congelati, quindi, e prioritaria “la messa in sicurezza statica e sismica dell’edificio”. “Grazie all’interessamento della senatrice Roberta Pinotti – spiega il vecesindaco – è stato possibile accedere ai cosiddetti ‘finanziamenti a pioggia’ statali: per l’immobile Astor si sono resi disponibili così 500,000 euro” non vincolati a un utilizzo preciso.

L’edificio – già sede storica della cooperativa Ortofrutticola d’Albenga – necessiterebbe anche del recupero della pregevole facciata; si sta cercando il modo di intervenire almeno sulle vetrate ma è probabile che il finanziamento sarà tutto assorbito dai lavori di messa in sicurezza dello stabile. Finita questa fase (“Si parla di qualche mese: sono interventi costosi ma non lunghi”, assicura il vicesindaco), sarà possibile completare i progetti di riqualificazione dell’Astor sospesi. Saranno sufficienti i fondi a disposizione? Il vicesindaco Schneck mostra ottimismo: “Se i soldi mancheranno per completare tutti i lavori sia interni sia esterni all’edificio e non sarà possibile trovarli a livello pubblico, faremo intervenire finanziamenti privati che sicuramente si troveranno”.