Può essere un fatto molto positivo che la festa del IV novembre, festa dell’Unità Nazionale, oltre che delle Forze Armate, sia festeggiata ad Albenga in modo particolarmente solenne in ben due giornate. È il segno di un rinnovato interesse per una pagina di storia degna di attenzione perchè segna l’inizio dell’età contemporanea e il compimento del Risorgimento.
Se tuttavia le manifestazioni che coinvolgono le scolaresche, si basano sulla lettura del Bollettino della Vittoria, sul Silenzio fuori ordinanza e su altre manifestazioni di valore esclusivamente simbolico, Senza un adeguato approfondimento storico,senza una riflessione critica sul significato della I Guerra mondiale (che fu crogiuolo anche di grandi tragedie come la nascitadel fascismo), se manca cioè una cultura che vada oltre una mera ed acritica rievocazione del passato, appare assolutamente impossibile illudersi che i giovani possano capire il senso della storia di quegli eventi.
E, inoltre, il tono retorico, persino nel linguaggio, dato all’insieme dell’iniziativa rivolta agli studenti ignora completamente un dato di fatto inoppugnabile:che la guerra, qualunque guerra, va sempre condannata. E questo è nello spirito stesso dell’Esercito improntato allo spirito della Repubblica e della Costituzione.
I giovani vanno, in primis, educati al culto della pace come valore supremo. Se questo viene a mancare e tutto si limita a mera celebrazione, si finisce di fare un’operazione che allontana i giovani dalla storia e si rivela quindi controproducente rispetto ai fini che si vorrebbero perseguire.
C’è da augurarsi che le celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità nel 2011 vengano concepite in ben altro modo.
* La sezione Riviera delle Palme del Centro “Pannunzio”