Liguria tagli al trasporto pubblico, WWF: la regione lasci perdere le” black list” e pensi a strategie alternative

WWF Liguria – Da diversi mesi la pubblicità per le strade ci sta preparando ad imminenti tagli al trasporto pubblico causati dalla finanziaria, dicendoci, persino, quali mezzi e in quali orari verranno tagliati.

È estremamente preoccupante vedere che la Regione Liguria non abbia in questi mesi ipotizzato alcuna strategia in risposta ai tagli previsti dei finanziamenti del governo, se non quella di tagliare in proporzione al mancato contributo.

La stragrande maggioranza dei cittadini capisce l’importanza del trasporto pubblico, ed in particolare di quello ferroviario per la nostra regione. Dagli enti locali vengono giuste preoccupazioni anche sul versante della ricaduta sociale di questi possibili tagli, e di fronte a tutte questi gravi prospettive, la Regione riesce solo a proporre un taglio del servizio?

La strategia della regione è questa? Se il governo taglia il 10%, la regione taglia il 10% del servizio? È evidente a tutti che il trasporto ferroviario è già ora insoddisfacente e andrebbe potenziato.

Se tutto quello che la regione riesce a proporre è di uniformare la quantità di servizio ai tagli, l’ approccio è totalmente inadeguato: il trasporto ferroviario è fondamentale per il territorio ligure. Se il governo taglia, ci aspettiamo che la Regione Liguria non agisca come un passacarte elaborando “black list” di treni da tagliare su criteri discutibili, ma si impegni per trovare risorse aggiuntive rispetto ai tagli, quale sia la percentuale di essi. La regione deve fare la scelta se dare la priorità al trasporto pubblico oppure continuare ad investire in strade e nuove infrastrutture per il trasporto privato.

È la regione stessa che dice essere diventato economicamente insostenibile per i cittadini meno abbienti un modello fatto di strade, autostrade e parcheggi. La regione sia allora coerente e s’impegni a trovare differenti forme di finanziamento: I fondi fas destinano risorse ingenti a nuove strade. L’uso dei fondi FAS per il servizio ferroviario non è un tabù, e investire in un servizio ferroviario è un investimento per il futuro molto di di più di fare nuove infrastrutture stradali, che incoraggiano l’uso di auto e moto (e quindi penalizzano economicamente sempre di più i cittadini liguri).

La Liguria deve intervenire nel merito del servizio ferroviario stesso, imponendo a Trenitalia efficentamenti del servizio che consentono una riduzione dei costi stessi. Il contratto di servizio fatto nel 2009 con Trenitalia è negativo per i cittadini liguri: costi autocertificati da Trenitalia, penali non adeguate, clausole capestro, ma, soprattutto, esso accetta il principio che più un treno sta sui binari e più la regione paga! Ovvio che Trenitalia non abbia nessun interesse a ridurre i tempi di percorrenza. Il risultato è che la regione paga di più per un servizio peggiore. Un equo contratto di servizio compenserebbe in misura considerevole i tagli del governo.

Adempiere al suo ruolo di pianificatore, avviando un’integrazione tariffaria e modale su scala provinciale e regionale, che porti, attraverso un incremento sul numero dei passeggeri a parità di costo, ad un incremento della quota dei costi coperta da tariffa e quindi ad un aumento di produttività: tagliando il servizio di trasporto pubblico, molte persone che oggi usano il TPL saranno costrette ad usare i mezzi privati. Questo porterà quasi inevitabilmente ad un incremento dei costi legati agli incidenti: avremo maggiori costi sanitari, sociali ed ambientali. Qualcuno ha stimato che per 1 euro tagliato al trasporto pubblico ci saranno 4 euro di costi sociali in più.

Alcuni di questi costi, come i costi sanitari, sono voci di bilancio della regione: la regione si ritroverà parte degli stessi tagli come voci di spesa al prossima chiusura di bilancio. La regione lasci quindi perdere controproducenti “black list”, e come prima cosa avvii un tavolo di reale confronto con gli utenti, che hanno sicuramente numerose proposte alternative.

Il governo fa una politica miope di tagli a servizi fondamentali come il trasporto pubblico, non capendo che così si rischia di aggravare la crisi. Ma il ministro Tremonti non impone a nessuna regione di tagliare il servizio dicendo quali treni andranno tagliati!: sta alle regioni fare scelte sui propri capitoli di spesa.

Se a fronte di un valore percentuale in meno di contributo la regione Liguria sarà solo in grado di tagliare per un identico valore percentuale, dimostrerà in questo modo di non avere politiche particolarmente più lungimiranti del governo centrale che critica.

* WWF – sezione regionale Liguria