Da Finale parte crociata per correttezza indennità disoccupazione

di Claudio Almanzi – Gli esercenti finalesi si stanno organizzando per far emergere una situazione, a dir poco paradossale, riguardo all’uso indiscriminato dell’indennità di disoccupazione e sono decisi a rivolgersi anche ai grandi network televisivi per far conoscere a tutti quello che sembra apparire come un grande aggravio per il nostro erario.

Secondo i portavoce di questa protesta infatti, soprattutto nel settore dei servizi ed in particolare in quello dell’accoglienza e della ristorazione, alcuni lavoratori, soprattutto quelli stranieri farebbero forti pressione sui datori di lavoro: “Stiamo vivendo- dicono Massimo e Giuseppe. due esercenti, a nome degli altri datori di lavoro finalesi – una situazione davvero assurda. Dai lavoratori stranieri in particolare subiamo veri e propri ricatti. Ci spingono a fare contratti di lavoro per sei mesi, così riescono a lavorare da noi durante la stagione: diciamo da Pasqua a fine estate. Poi chiedono l’indennità di disoccupazione, che viene corrisposta per gli altri 180 giorni e se ne tornano al loro paese per sei mesi e ci lasciano da soli a tribolare per tirare avanti. Ora siamo stufi e ci stiamo organizzando per uscire dall’anonimato e denunciare la cosa a livello nazionale perché abbiamo capito che si tratta di una emergenza che coinvolge, in modo analogo, anche gli imprenditori non solo delle Riviere liguri, ma anche della Toscana, dell’Emilia, del Veneto e della Campania, che sono quelli con i quali siamo già in contatto”.

A giorni verrà ufficializzato il nome dell’Associazione, a tutela degli imprenditori, che però tengono a precisare: “Non siamo assolutamente razzisti- dicono con fermezza- ma non sopportiamo più di vedere calpestate le leggi e la normativa che riguardano i sistemi mutualistici previdenziali. A noi infatti risulta che l’indennità di disoccupazione viene data proprio per aiutare il lavoratore affinché cerchi un nuovo lavoro e non per andarsela a spendere in Algeria, in Egitto, o in Marocco”. Gli imprenditori insomma sono disperati e le loro lamentele verranno esposte ben presto anche a “Striscia la notizia”: “Si tratta- concludono- di un vero e proprio scandalo, un bubbone che sta per scoppiare e che provoca un grave danno non solo a noi imprenditori ed al sistema previdenziale, ma anche all’intero Paese”.