di Sandra Berriolo – E finalmente ci sono arrivati anche gli anglosassoni. A Londra il famoso scrittore Nick Hornby ha aperto quella che sembra una bottega degli orrori ma nasconde nel retro un laboratorio di scrittura per ragazzi, meglio se socialmente non al top. Il negozio laboratorio si chiama “Ministero delle Storie”. I ragazzini sono attratti dagli strambi annunci appesi alla porta (“filo interdentale per zanne, i clienti son pregati di non mangiare i commessi, gli esseri umani entrano a loro rischio e pericolo”) e poi scoprono che ci sono autori famosi che insegnano loro a scrivere, il pomeriggio dopo la scuola. Gratis e con umiltà, imparando persino qualcosa dai ragazzi stessi, visto che da adulti la mente è meno libera.

Il principio è semplice, far passare come cosa simpatica un aspetto importante della vita: sapersi esprimere, prima mentalmente e poi su carta. Secondo un’indagine del National Literacy Trust «l’80% dei carcerati ha una capacità di scrittura pari a quella di un bambino di undici anni e oltre mezzo milione di inglesi che si rivolgono al governo per chiedere aiuti e benefici non hanno alcuna capacità di scrittura». I britannici dei ceti poveri faticano a scrivere e quindi ad uscire dal ghetto sociale. I geniali anglosassoni, mutuando l’idea dagli americani, ne concludono che la società può migliorare se migliora la scrittura.

Negli States, in sette città, esistono dal 2002 negozi simili, per «riparare alle lacune del sistema scolastico. Intorno a loro una rete di volontari tra cui poeti, scrittori, registi». Persino il primo ministro inglese David Cameron ha dato il suo appoggio all’iniziativa, affermando: “dove non possiamo noi è la gente comune che si organizza”.

Non vi viene in mente nulla? Siete a conoscenza del fatto che in Europa del Mediterraneo, e quindi anche in Italia, la Cultura ce la dovremmo avere nel sangue, che abbiamo avuto generazioni di Letterati. Ma ce ne stiamo dimenticando. E anche che qualcuno, già tempo fa, disse che se un popolo è ignorante lo si guida meglio. Se è vero che «attraverso le fiabe si conosce la vita e attraverso i mostri e i pirati si impara ad affrontare la paura» noi italiani siamo già a buon punto.

Di favole continuano a raccontarcene ogni giorno, mostri e pirati son sempre al Tg, quindi che paura dovremmo avere? Siamo scafati e pronti a tutto. Persino all’istituzione di un vero Ministero delle Storie, perché a star dietro a tutte quella che sentiamo ci vuole un po’ di seria organizzazione, sennò tra dette e smentite non ci capiamo più niente. Ministero più, Ministero meno…

(NdA: le citazioni sono riprese dall’articolo di Andrea Malaguti, La Stampa 21 novembre, pag 16)

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo