Marco Melgrati – “Ho seguito la vicenda della depurazione delle acque dagli arbori, dal 1993, sin da quando “sono sceso in campo” come dice qualcuno di più importante  di me, come Assessore ai Lavori Pubblici, Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Alassio; il primo problema che mi è capitato è stato quello del depuratore.

Vi chiederete “Ma cosa ha a che fare il depuratore di Alassio con quello consortile di Villanova d’Albenga e che è in sostanza il tema di questo convegno?”

Ebbene io credo che sia importante avere una cultura, una informazione generale per capire perché tutti questi depuratori debbano essere messi a sistema, perché se noi andiamo a depurare Borghetto, Loano, Ceriale e Pietra Ligure e non realizziamo il depuratore di Albenga, non realizziamo il depuratore di Alassio, non depuriamo a Laigueglia e Andora, è inutile aver fatto tanti sforzi, è inutile aver speso tanti denari pubblici per depurare nel comprensorio del loanese e del pietrese.

Dunque dicevo, mi sono trovato nel ‘93, come assessore, a dover affrontare questa problematica ed occuparmi di una tubazione messa a mare di 1800 metri, che non era collegata e con una condotta vecchia che sversava a 500 metri dalla costa e di una previsione del piano regionale della depurazione che prevedeva la realizzazione di un impianto nel sito che ancor oggi è individuato come sito più idoneo per la realizzazione di un depuratore e che è la spiaggia immediatamente dopo il porto si Alassio.

Prima di tutto abbiamo pensato non di espropriare, perchè io concettualmente e ideologicamente sono contrario agli espropri, ma di andare alla trattativa con il proprietario del campeggio che insisteva su quel sito; una volta che abbiamo rilevato, con una discussione anche abbastanza accesa sul valore dell’area, quel sito, abbiamo subito predisposto un progetto di pre-trattamento, perché, secondo me, per la Città di Alassio, che non ha impianti chimici né industriali, era sufficiente il pretrattamento spinto, con disoleatura e sgrossamento, perché con un pretrattamento che tratteneva il rifiuto solido fino a 2 mm di spessore, con insacchettatura automatica di tutto quello che supera i 2 mm di diametro, con nessun apporto chimico derivante da industrie che non sono presenti sul territorio di Alassio, poteva già essere sufficiente.

Tutto questo in piena aderenza con il piano regionale della depurazione che prevedeva la località Sant’Anna come sito più idoneo ad ospitare un’impianto di questo genere.

Abbiamo fatto il progetto, siamo andati in Provincia per farcelo approvare, e la Provincia non ce l’ha approvato perché nel frattempo era intervenuta una legge, la legge Merli,  che diceva e dice tutt’ora che non si può realizzare un pretrattamento, ovvero un impianto primario senza realizzare anche un impianto secondario, e quindi non si può autorizzato lo scarico che, per assurdo, oggi è autorizzato in deroga senza nessun tipo di pretrattamento.

A questo punto, quinidi, noi avevamo comprato il terreno, realizzato il progetto e abbiamo speso quei soldi per fare altri lavori pubblici.

Siamo andati avanti nell’idea di realizzare questo depuratore e abbiamo pensato che, siccome non avevamo in 15 milioni di euro, che è il prezzo attuale quantificato per questo depuratore,  bisognava trovare un privato che lo realizzasse

Quindi abbiamo fatto una società mista con dei privati, con la società che gestisce l’acquedotto di Alassio, la S.c.a.,  e questa società ha predisposto un progetto con uno dei primari attori della depurazione internazionale e ha realizzato un progetto che è diventato promotore di un project-financing, che è andato alla gara europea, e che si è conclusa con la vittoria dell’unico partecipante che ha garantito 9.600.000 euro con fideiussione, la Severn Trent.

Nel frattempo però erano spariti,  9.600.000 euro previsti dall’accordo Stato-Regione col primo governo Berlusconi, con il Ministro dell’Ambiente Matteoli, asseverati dalla giunta regionale Biasotti.

Con l’avvento del governo di centrosinistra al governo della nazione e con l’avvento della giunta Burlando in Regione Liguria, questi € 9.600.000 si sono volatilizzati, sono spariti…

Quindi noi abbiamo dovuto trovare una società che garantisse una fideiussione di € 9.600.000 che compensavano questa quota che era stata inserita nel bilancio del depuratore.

Nel frattempo è successo che quando noi siamo partiti col progetto di project-financing, il depuratore di Villanova, come dico sempre, non era neanche nella mente e  nei  pensieri dei promotori del depuratore di Villanova, quindi non esisteva.

La previsione dell’ATO prevedeva la possibilità per Alassio di realizzare un depuratore autonomo insieme a Laigueglia o di andare a depurare insieme con Albenga che doveva a sua volta andare depurare nel depuratore di Borghetto. E allora si diceva che il depuratore di Borghetto non era capiente per ricevere i reflui di Laigueglia, Alassio, Andora, Albenga, Ceriale, Pietra e tutti quelli che avrebbero dovuto allacciarsi.

Andora con Testico e Stellanello avrebbero dovuto depurare per conto loro ad Andora, e questo depuratore  era finanziato.

Noi abbiamo pensato che, nonostante non sia il massimo avere un depuratore su una delle spiagge più belle e anche, come dire, meno frequentate della costa ponentina, parliamo di una spiaggia che potrebbe essere chiaramente valorizzata;  penso ad esempio alla spiaggia del Bi-Fly del Porto di Loano; è chiaro che se andiamo a realizzare un depuratore, questo non dovrebbe dare problemi, come dice l’amico Santiago, ma non possiamo escludere a priori questa possibilità.

Noi siamo anche andati a vedere il depuratore di Montecarlo che si trova al di là della Stazione centrale, al piano interrato di un palazzo dove ultimo piano c’era un ristorante fino a poco tempo fa, e  siamo andati a Mentone dove recentemente è stato inaugurato il depuratore, sotto la piazza principale, appena dietro il porto di Mentone, in pieno centro, quindi ci sono i sistemi per non avere impatto ambientale e problemi di odore per questo tipo di impianti.

Oggi noi veniamo accusati di remare contro al depuratore di Villanova, premesso che personalmente non me ne può fregare di meno, voglio dire, sia come persona fisica sia come amministratore, credo che l’atteggiamento della Regione sia un atteggiamento quantomeno strano, perché Alassio non lo considera;  tant’è vero che nella riunione che è stata fatta lunedì, il comune di Alassio non è stato neanche invitato;  o pensano che arrivi il Mago Zurlì e gli risolva i problemi oppure c’è qualcosa che non funziona; o Alassio è in grado di finanziarsi da solo, e noi abbiamo bloccato l’affidamento della gara perché ci siamo accorti che i calcoli erano state sopravvalutati; siamo partiti da un’ipotesi che prevedeva Alassio depurare con Laigueglia,  quindi c’era un calcolo di reflui maggiore di quello di adesso.

Cosa succede? che Laigueglia cambia l’amministrazione, cade l’amministrazione di centrodestra, subentra la Giunta Giuliano con una componente di centrosinistra che, io credo, per preconcetto decide di non depurare più con Alassio,  perché, essendo il pretrattamento di Laigueglia dalla parte di Andora, i tubi, per allacciarsi ad Alassio, avrebbero sconvolto l’assetto viario; peccato che per collegarsi al depuratore consortile il tracciato previsto sia esattamente lo stesso previsto per l’impianto alassino,  e allora queste cose strane suonano un po’ strane,  ma è bene trovare una soluzione comune.

Infatti noi ci siamo fermati un attimino, nonostante ci sia una gara vinta da questa società Severn Trent,  e abbiamo richiesto un stima aggiornata per evitare che ci sia un aumento della tariffa, dovuta a questa iniziale previsione sovrastimata.

Perché, come diceva l’assessore provinciale Marson, noi possiamo costruire tutto quello che vogliamo, ma dobbiamo tener conto di quanto andremo a pagare l’acqua domani.

Oggi ad Alassio l’acqua costa poco, 0, 25 al metro cubo. Senza ritoccare il piano finanziario, si arriverebbe ad avere una tariffa del depuratore di 0, 96 – 97  che è leggermente superiore alla tariffa prevista nei prossimi due anni dal comune di Borghetto che è 0,80.

Quindi la società ha rifatto i calcoli, ha fatto una ulteriore verifica contabile e bancaria di questo intervento e ci ha assicurato che con il reale apporto di flussi di materiale, di liquami, e con il reale carico insediativo del solo comune di Alassio, la tariffa va a 0,96 euro.

Benissimo, facciamo questo depuratore. Poi i dirigenti del comune di Alassio, che sono persone squisite, capacissime, ma non se la sono sentita, visto che era stata promossa dalla Severn Trent un’azione legale nei confronti del comune, perché il comune non decideva e non assegnava la gara, anche perché attendeva l’evolversi di altre situazioni e non voleva forzare la mano.

Se a me dicessero oggi “ti risolvo la situazione, tratto con la Severn Trent e la stessa società,  che ha vinto una gara europea, non ha più nessuna pretesa nei confronti del comune di Alassio, io il depuratore lo faccio da un’altra parte, non io in prima persona ma io comune di Alassio.

Lo farei volentieri da un’altra parte e al posto del sito del depuratore farei una bella discoteca estiva, perché è un posto splendido che se ne batte il belino del Bi-Fly, sia per posizionamento nel panorama della costa sia per la posizione strategica per parcheggi e facile raggiungimento e fruibilità.

Non sono mai stato contrario al depuratore di Albenga o Villanova, se non per esprimere qualche perplessità su due fatti fondamentali:

1) com’era stata concepito il comune di Alassio doveva arrangiarsi, invece il  depuratore consortile spalmava la sua tariffa anche sui cittadini del comune di Alassio,  Loano, Ceriale etc… cioè del comprensorio di questo sub ambito, cosa grave secondo me;

2) mi devono dare ampie garanzia perché il prelievo e l’emungimento dell’acqua potabile di Alassio e anche di Albenga è a valle del sito depuratore e voi sapete che i depuratori si rompono, voi sapete che i tubi della fognatura si rompono; e siccome ci sono sei attraversamenti del fiume e dei torrenti di questi tubi della fognatura c’è la possibilità che il tubo si rompa, magari di notte, magari non se ne accorge nessuno e inquini la falda acquifera del comune di Albenga e del comune di Alassio, e questo è grave perché se si inquina una falda non si recupera più per anni, e allora mi sta bene e il depuratore consortile se

1)      se la tariffa viene spalmata sui comuni che usufruiscono del depuratore consortile e

2)      2) se mi garantiscono l’assoluta assenza di rischi inquinamento per le falde acquifere.

La prima diciamo che l’abbiamo quasi risolta, si riduce il progetto, si toglie il superfluo che va ad aumentare grandemente i costi, si toglie tutto quello che c’è intorno, e cioè la possibilità di pretrattare le acque per restituirle al territorio albenganese sotto forma di acqua per l’ irrigazione, che comunque è una perdita per la piana di Albenga.

Se il depuratore consortile di Villanova risolve questi problemi a me va benissimo, quello che trovo strano è che poi la regione destina € 12.000.000 al consortile di Villanova e al depuratore di Alassio, che con un contributo pubblico di 3 milioni di euro abbatterebbe la tariffa da 0,96 – 0,98 euro a 0,82 – 0,83 quindi in linea con depuratore di Borghetto, niente. Perché? Perché noi che siamo stati i primi, che ci siamo fatti parte diligente di una progettazione sul territorio di un impianto di depuratore, che ci siamo preoccupati di fare un bando di gara europeo con un project financing, quindi progettando fisicamente un depuratore quando il depuratore consortile di Villanova non era neanche nei pensieri degli amministratori di Albenga, di Villanova e tantomeno di quelli di Andora che pensavano di fare un depuratore per conto proprio con Stellanello e Testico, ne per gli amministratori di Laigueglia che avevano deciso in un primo tempo di connettersi ad Alassio, perché il comune di Alassio non può fruire di parte di questi 12 milioni di euro, con una quota che abbasserebbe il costo della tariffa a quella che è una tariffa standard?

Perché ad Alassio no? Perché ad Alassio le case costano di più? Perché ad Alassio c’è un turismo d’elite? Una volta era così ma adesso non più..

Queste cose mi fanno riflettere e vedo che c’è un po’ di confusione. C’è un po’ di confusione a livello regionale,  con uno scarico di responsabilità e dove addirittura Alassio non è neanche invitata alle riunione, e quando poi si dice “ma il depuratore di Alassio?” alcuni esponenti tecnici della regione hanno avuto da dire “ma tanto il depuratore ad Alassio non si farà mai”.

Io credo che ci voglia un bel coraggio, bisogna assumersi delle responsabilità,  e allora se si pensa di impedire in tutte le maniere di approvare un progetto  che non ha impatto ambientale perchè il depuratore viene fatto in interrato, per facilitare una teoria che è diventata la teoria del centro-sinistra, perché poi questa è la verità: si è stabilito che una depuratore è diventato il depuratore del centro-sinistra e quindi giusto, e l’altro depuratore, quello di Alassio, il depuratore del centro-destra quindi sbagliato.

Queste sono cose che nella politica non devono funzionare, non devono succedere, perché se un depuratore è giusto, è giusto a prescindere, sia che lo faccia un’amministrazione di destra, sia che lo faccia un’amministrazione di sinistra.

E allora va benissimo il depuratore consortile, con le premesse che ho fatto e che con le assicurazioni che noi pretendiamo per la sicurezza del nostre fonti di emungimento dell’acqua, nostre e di quelle di Albenga. Con queste certezze noi siamo assolutamente favorevoli. Se poi trovo uno che appunto diventa il Mago Zurlì e riesce a mettermi d’accordo anche la Severn Trent, che ha vinto una gara europea, e mi dice “lì non farai più il depuratore” io sono la persona più felice di questo mondo; ma oggi come oggi, se il comune di Alassio dice alla Sever Trant “scusate abbiamo sbagliato” ci sono 15 milioni di euro di opere già assegnate, dovremmo aprire un contenzioso infinito e assolutamente costoso per il comune di Alassio, quindi non possiamo dire “scusate abbiamo scherzato” ma non possiamo dirlo, a maggior ragione, perché quando noi siamo partiti con questa gara in modo virtuoso altre soluzioni non ce n’erano.

Io non sono contrario, e voglio dirlo in maniera chiara una volta per tutte,  non sono contrario al depuratore consortile così com’è per partito preso, ho delle forti preoccupazioni che non vorrei che facessero diventare Villanova il buco del c..o della Liguria, per ritornare alla metafora del nostro amico ginecologo segretario della Lega Nord di Albenga che ha introdotto i lavori. Consentitemi questa battuta, ma io sono un po’ come il nostro Premier, che se non dico una stupidata non posso finire un discorso, ma credo invece di aver parlato in maniera seria e vi ringrazio dell’attenzione”.