Case Maternità e Parto a Domicilio

di Carlo Tonarelli – Il Sindaco di Albenga non rinuncia all’idea di dare al comprensorio Albenganese un reparto maternità, dall’altra parte la Regione Liguria non è disposta a concederlo. L’OMS, il ministro Fazio e le associazioni dei medici neonatologi dicono che un reparto maternità è sicuro ed adeguato nelle sue procedure di assistenza se si hanno almeno 1000 parti all’anno. Nel Ponente Savonese siamo ampiamente sotto questa quota, nonostante i tanti parti di bambini extracomunitari.

Perché non superare questo impasse è chiedere alla Regione qualcosa di veramente innovativo come le Case Maternità e l’attivazione di un servizio di parto a domicilio. Le Case Maternità sono luoghi extraospedalieri, case, dove si trova assistenza e condivisione per tutta la gravidanza, si può partorire e si ritorna anche dopo con i bambini. Sono luoghi sociali per la nascita dove si può vivere tutto il percorso maternità accompagnate. Né esistono due per ora in Italia (Milano e Induno Olona).

La conduzione del parto e del percorso maternità in questo ambito è relazionale, partecipativa. La promessa del modello sociale del parto è: “io ti accompagnerò e ti supporterò nel tuo intero percorso maternità, ti aiuterò a comprendere meglio il tuo corpo e a fare le tue scelte, vigilerò sulla salute tua e del tuo bambino, ti faciliterò i passaggi difficili e ti sarò vicina nei momenti di gioia e di dolore”.

L’OMS raccomanda per il luogo del parto, che sia un luogo dove la donna si senta sicura, che abbia il livello più basso di interventi compatibile con una adeguata assistenza. Per le donne con gravidanze fisiologiche, a basso rischio , può essere la casa, la casa maternità, o un reparto di maternità

L’85 – 90 % delle gravidanze al primo bambino e il 95% delle gravidanze al secondo o più bambino dovrebbero svolgersi fisiologicamente e quindi il parto dovrebbe poter essere spontaneo. Con la medicalizzazione della gravidanza questa percentuale è scesa molto .

Il parto domiciliare in Italia viene già rimborsato dal SSN in alcune regioni: Piemonte Emilia Romagna e Marche. Il Parlamento Europeo, con la risoluzione A2 – 38/88 (Carta Europea dei diritti della partoriente), considera tra i diritti della partoriente che sia assicurata «l’assistenza adeguata qualora venga scelto il parto a domicilio, compatibilmente con le condizioni psicofisiche della partoriente e del nascituro e con le condizioni ambientali».

La pratica del parto a domicilio è ampiamente diffusa in alcuni paesi del Nord Europa, in particolare l’Olanda (35% dei parti) e l’Inghilterra, risultando sicura, sia per il bambino che per la mamma, grazie all’applicazione di protocolli internazionali riconosciuti .

* Carlo Tonarelli – Pediatra – Neonatologo

14 Commenti

  1. La migliore strategia è quella di accordarsi con Santa corona e difendere le due realtà, assodato che ad oggi è improponibile pensare a smantellare il S. Corona per realizzare un unico ospedale ad Albenga. Pensiamo all’immediato: cosa S. COrona sarebbe disposta a cedere senza che venga compromessa l’offerta sanitaria che ora il DEA di 2 livello stà erogando? Mettiamo da parte la programmazione sanitaria creativa, tipica delle passate gestioni di destra e ragioniamo su basi tecniche.

  2. ..Non era da lei che mi interessava la risposta ma dal Sindaco. COmunque apprezzo l’occasione per confrontarmi con una persona che a quanto pare è come me di DESTRA. Sull’andamento dei potenziali nostri nuovi alleati politici regionali mi permetto peraltro come Lei di dissentire e di stigmatizzare la scellerata china intrapresa da una giunta che dovrebbe essere tutt’altro che favorevole a modelli di sanità in perfetto stile “ghe-pensi-mì”, cioè ROVINOSI. Forse efficaci in ambito produttivo ma molto PERICOLOSI in settori delicati come quello della sanità.
    Il giochetto è abbastanza semplice: si mettono in competizione due ospedali (Pietra e Albenga) affinchè un terzo (Savona) possa scippare prestigio che ora non ha.
    Sarebbe tutto molto semplice se a Pietra non si perdesse dall’inquadratura del mirino il vero avversario che non è a ovest ma ad est.
    Invece la guerra dei poveri soffocherà due ospedali validi.
    Il PD locale ha certamente delle remore a porsi APERTAMENTE in contrasto con le scelte regionali, per ovvii motivi. Esclusivamente politici.
    Questo non è giustificabile.
    Non si puo’ nemmeno tollerare, d’altro canto che il “fare il bene di Albenga” si risolva ad essere solo e soltanto una inutile e controproducente ostinazione nel voler un reparto che non si potrà avere. Essere propositivi, da parte del Sindaoc Guarnieri, vorrebbe dire CHIEDERE specialità anche diverse ma NON PRIVATE.
    Se, invece , la sindaca è anche interessata a specialità PRIVATE allora che lo dica chiaro. Avendo lavorato come impiegata nell’USL nell’ufficio patenti e licenze dei ristoranti e bar, sarebbe peraltro giustificata nel non essere pratica e competente di realtà sanitarie e programmazione che ora è in gioco e dalle quali dipende anche il futuro della Città. NON credo che le sue richieste o le sue azioni saranno determinanti ma se fossero davvero mirate ed opportune, forse, non sarebbe possibile eluderle o prenderle sottogamba. Non crede?

  3. @Finiano. Già il nome è tutto un programma. Circa il reparto “privato” di artroprotesi chieda ai suoi amici sinistri in regione oppure a quelli ingauni che obbedienti agli ordini di partito si sono subito messi in riga per affossare l’ospedale di Albenga

  4. La sparata grossa della sindaca di ferro sulla stampa, dove chiedeva che al posto del blocco parto si mettesse un punto nascita privato dov’è finta? …Dopo la brutta figura che ha fatto con il direttore Nairotti con una simile bestialità adesso ci ha ripensato? Se è aleatorio e inopportuno ubicare un tale servizio di sanità pubblica , gli stessi rischi non esistono per i privati? Adesso cosa fa?..caldeggia l’ingresso dei privati in ospedale? Come mai? Qualche idea ci viene. Che stranezza dichiarare che vuole potenziare l’ospedale di albenga per poi spingere per la sanità privata. Mi domando: cosa ne pensa del reparto di artoprotesi PRIVATO che pare si insedierà al posto del blocco parto e dei piu probabili papabili che lo occuperanno (il nome si sa già) e che si cuccheranno 7 milioni di euros all’anno , complice la regione che con la politica che è tutto fuorchè di sinistra sta smantellando la sanità pubblica?
    Ci piacerebbe saperlo.
    L’opposizione ha fatto bene a lasciare la commissione sanità. E’ un evidente avvertimento anche alla Regione che stà operando scelte e sta prendendo strade che sono INCOMPATIBILI con le aspettative del suo elettorato di sinistra.
    Il gioco di facciata che la sindaca stà conducendo strumentalizzando la sanità e le esigenze degli ingauni non è evidentemente condiviso da persone che come Tabbò hanno davvero a cuore la loro città e la antepongono agli interessi personali.
    Ma i medici dell’ospedale di Albenga, cosa aspettano a farsi sentire? Al S. COrona sono tutti organizzati per difender eil loro ospedale e i nostri lavorano a testa bassa e basta? Sarebbe il momento che si realizzasse una vera coalizione tra i due nosocomi, quantomeno strumentale ai pericoli che corrono entrambi, conseguentemente alle scellerate scelte operate dalla regione e con l’egemonia dell’ospedale di Savona che non ha lo stesso status del Santa Corona.
    Che cosa se ne fà Albenga di un reparto di privati assetati di soldi, che danneggia peraltro anche il S. Corona?
    Ci piacerebbe conoscere l’opinione della sindaca sperando in un po di onestà intellettuale…altro hce case parto private!

  5. Esatto ! Zio jo hanno costruito un ospedale con una maternità che non avrebbe mai potuto attivarsi ma su basi scientifiche non su basi “matrigne” come scrive Pelox!
    La comunità ha speso almeno un milione di euro ma per ” demagogia” tutti si sono trovati d’accordo dal Polo alla Lega al PD Tanto chi paga è sempre Pantalone.

  6. Esatto ! Zio jo hanno costruito un ospedale con una maternità che non avrebbe mai potuto attivarsi ma su basi scientifiche non su basi “matrigne” come scrive Pelox!
    La comunità ha speso almeno un milione di euro ma per ” demagogia” tutti si sono trovati d’accordo dal Polo alla Lega al PD Tanto chi paga è sempre Pantalone.

  7. Esatto ! Zio jo hanno costruito un ospedale con una maternità che non avrebbe mai potuto attivarsi ma su basi scientifiche non su basi “matrigne” come scrive Pelox!
    La comunità ha speso almeno un milione di euro ma per ” demagogia” tutti si sono trovati d’accordo dal Polo alla Lega al PD Tanto chi paga è sempre Pantalone.

  8. Esatto ! Zio jo hanno costruito un ospedale con una maternità che non avrebbe mai potuto attivarsi ma su basi scientifiche non su basi “matrigne” come scrive Pelox!
    La comunità ha speso almeno un milione di euro ma per ” demagogia” tutti si sono trovati d’accordo dal Polo alla Lega al PD Tanto chi paga è sempre Pantalone.

  9. Esatto ! Zio jo hanno costruito un ospedale con una maternità che non avrebbe mai potuto attivarsi ma su basi scientifiche non su basi “matrigne” come scrive Pelox!
    La comunità ha speso almeno un milione di euro ma per ” demagogia” tutti si sono trovati d’accordo dal Polo alla Lega al PD Tanto chi paga è sempre Pantalone.

  10. Esatto ! Zio jo hanno costruito un ospedale con una maternità che non avrebbe mai potuto attivarsi ma su basi scientifiche non su basi “matrigne” come scrive Pelox!
    La comunità ha speso almeno un milione di euro ma per ” demagogia” tutti si sono trovati d’accordo dal Polo alla Lega al PD Tanto chi paga è sempre Pantalone.

  11. Esatto Zio Jo ! Nonostante l’Albenganese abbia più nascite dobbiamo inchinarci a Genova Matrigna che gode a contrapporre Pietra e Albenga e per coprire gli sprechi del genovese.

  12. Scusate ma mi sfugge qualcosa. Ho sempre capito (forse male) che ad i reparto maternità ad Albenga fosse off-limits per la mancanza della rianimazione 24h/7g ed ora si propone di partorire in casa?
    L’idea mi piace molto, ed il fatto che già in Italia esistano realtà che funzionano mi incoraggia, ma allora fino adesso per la maternità al S.Maria ci hanno preso in giro?

  13. E allora perché ad Albenga non andrebbe bene ? Certo per il dott. Quaini essendo la maternità una patologia grave e necessario avere in ogni caso vicino un centro della Nasa se no è troppo rischioso, e pazienza se ostetricia è un po’ lontana: al massimo qualche pargolo nascerà in auto che è comunque sicuro!

  14. Gentile Dott. Tonarelli complimenti per l’articolo e la proposta in esso contenuta. Sono una delle ostetriche della Casa di Maternità di Milano “La Via Lattea”, la prima nata in Italia che proprio quest’anno ha compiuto il 20° anno di attività. Desidero correggere una imprecisione all’interno dell’articolo in quanto le Case Maternità attualmente attive sul territorio nazionale sono 4 di cui 3 in Lombardia, le due citate e quella di Merone “La Quercia”, e 1 in Emilia Romagna a Bologna. Le auguro ancora buon lavoro. Ostetrica Paola Olivieri

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