Liguria welfare, Burlando a Governo: “serve un modo condiviso per affrontare la crisi”

“Mi auguro che ci sia la voglia da parte del Governo di difendere una conquista di civiltà come la legge 328, la prima in Italia sui servizi sociali, e soprattutto le sue derivazioni come il Fondo per la non autosufficienza, senza il quale le spese ospedaliere aumenteranno. Serve un modo condiviso, Governo e Enti locali, di fronte ad una crisi come questa”. Lo chiede il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando intervenendo questa mattina agli Stati generali sul welfare, una giornata di lavoro promossa dalla Regione Liguria, assessorato alle politiche sociali, per fare il punto sui servizi sociali oggi e il loro finanziamento, alla luce della mancata definizione da parte del Governo dei livelli essenziali di prestazioni.

“Sicuramente – ha detto Burlando – serve un impegno verso il risanamento economico, ma al contempo la voglia di difendere una conquista come il Fondo per la non autosufficienza e le misure a favore del sociale. E’ difficile infatti negare ad un sindaco a cui il Tribunale ha dato un bambino in affido le risorse per aiutarlo”. “In discussione ora non è il principio della 328 – ha detto Burlando – ma la sua finanziabilità: la 328 negli anni passati era stata finanziata infatti con 1 miliardo e 500 milioni, ora la disponibilità è di soli 275 milioni di euro. Come Regione in questi anni abbiamo dato vita ad un fondo a parte per la non autosufficienza che dà risposte a circa 7.000 famiglie liguri, ma con zero euro sul Fondo nazionale per la non autosufficienza sarà molto difficile mantenere i servizi”.

Secondo il presidente della Regione Liguria “in questi anni si è fatto poco o nulla per diminuire la spesa pubblica, non c’è stata la capacità di tenerla a bada, per questo serve che tutti noi troviamo la capacità di tenere insieme risanamento e investimenti soprattutto per il sociale, il rischio è avvitarsi in una spirale senza fine”. “La nostra Regione – ha continuato il presidente Burlando – è da sempre molto attenta alla coesione sociale, per questo è nato il fondo per la non autosufficienza, ma stando così le cose non sappiamo se potremo ancora finanziarlo”.