Salvata dalla demolizione Villa Sabatelli. Villa Irene, meglio conosciuta come Villa Sabatelli, potrà essere recuperata e restaurata grazie alla dichiarazione di “interesse culturale di particolare importanza” (ai sensi dell’art. 10 comma 3 lettera A del D.lgs. 42/2004) da parte della Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Liguria del Ministero per i Beni e le Attività culturali.

Il vincolo è stato esteso non solo alla villa, ma anche al fondo agricolo che la circonda e con la quale forma un complesso unitario. Vi è, inoltre, un progetto di ristrutturazione che dovrebbe prevedere l’apertura di uno spazio pubblico al piano terreno.

Lo scorso anno, grazie all’intervento e alla mediazione del Sindaco Franco Orsi direttamente con la proprietà, era stato ritirato il progetto di demolizione e ricostruzione della villa, affinché fosse sostituito da un progetto di restauro e valorizzazione dell’esistente.

Il Comune, infatti, aveva ricevuto nel mese di aprile 2009 istanza di richiesta di permesso di costruire relativa a lavori di ristrutturazione edilizia di Villa Sabatelli, dove l’artista e ceramista albisolese Antonio Sabatelli dimorò e lavorò fino al 2002. Il progetto, compatibile con il Piano Urbanistico Comunale, prevedeva la totale demolizione dell’edificio e il recupero della superficie con la realizzazione di un nuovo stabile suddiviso in diciotto alloggi di varie metrature.

A seguito dell’istanza gli uffici comunali avevano richiesto integrazioni alla documentazione (mai ricevute) e la sezione savonese dell’Associazione “Italia Nostra”, con propria nota, aveva sottolineato il valore architettonico e culturale della villa manifestando alla Sovrintendenza ai Beni Archeologici la necessità di conservare tale edificio.

In occasione del Consiglio comunale del 20 luglio 2009 l’Amministrazione aveva dichiarato il proprio impegno ad intervenire in favore della tutela della villa, a seguito del quale l’Assessore all’Urbanistica Roberta Casapietra aveva scritto una lettera alla Soprintendenza ai Beni Archeologici affinché venisse valutata l’opportunità di porvi un vincolo architettonico.

“La nostra Amministrazione è molto soddisfatta della dichiarazione di ‘interesse culturale di particolare importanza’ attribuito alla villa – commenta l’Assessore all’Urbanistica Roberta Casapietra -. In questo modo la dimora, che appartiene al patrimonio storico ed architettonico albisolese, sarà conservata”.

Villa Sabatelli. È una delle ultimissime testimonianze, oggi andate perdute, di quelle tipologie abitative padronali con annessi locali, anche abitativi, per la conduzione del fondo agricolo a oliveti, vigneti ed orti, che connotavano il territorio albisolese, e che costituivano un sistema di ville che si trovavano lungo la Via dei Siri, l’antica Via Aurelia verso il Levante Ligure (Celle, ecc), e che gravitavano intorno al complesso delle cantine Gavotti della Rovere, propaggine del centro storico di Albisola Superiore.

Il fabbricato sembra risalire alla fine del 1700, con elementi architettonici delle ville suburbane dell’epoca. Fra gli elementi tipologici architettonici che la caratterizzano vi sono le strutture, le facciate, le decorazioni, il tetto, gli elementi leggeri in ferro battuto sopra l’ingresso e sui balconi, il muro di cinta a confine con la antica Via dei Siri, il portale ed il cancello, la scalinata coperta che accede al giardino della villa ed all’ingresso principale della Villa stessa posta a quota superiore.

La villa divenne famosa quale residenza di Antonio Sabatelli, artista di notevole fama, ceramista e pittore, che lì ha operato fino alla morte avvenuta alcuni anni or sono. Era noto il suo atelier che egli aveva costituito nei fondi della villa.