Albenga: Sù la testa prima serata (con fotogallery)

di Alfredo Sgarlato – È cominciata ieri sera la quinta edizione di Sù la testa. Quest’anno le presentazioni, affidate a Consuelo Ielo e Fabio Vosilla, e le parti teatrali, sono state ridotte per aumentare il tempo dedicato ai musicisti. Si comincia con Francesco Forni, cantante e ottimo chitarrista, proveniente da Napoli e accompagnato da basso e batteria. Le sue canzoni passano dallo swing al blues allo “swamp rock” (stile tipico di New Orleans) alla “murder ballad”, con un bell’impatto impatto sul pubblico che applaude calorosamente. Forni, che è anche attore teatrali è senz’altro un nome da seguire.

Poi arriva Vittorio De Scalzi, uno che per chi come me è cresciuto in una famiglia di innamorati della musica è quasi un parente. Accompagnato dal polistrumentista Edmondo Romano, ospite fisso della manifestazione ogni volta con un gruppo diverso, De Scalzi inizia con quattro canzoni dal primo LP dei New Trolls Senza orario e senza bandiera, forse il primo disco italiano con canzoni di protesta, che De Scalzi scrisse insieme a Fabrizio De Andrè e al poeta anarchico Riccardo Mannarini. Quindi una scelta di brani da Non al denaro né all’amore né al cielo, altra collaborazione con Faber, stavolta dall’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, versione italiana di Fernanda Pivano, altra grandissima intelligenza che ci ha lasciato non molto tempo fa e che è doveroso sempre ricordare. Quindi altre storiche canzoni di Fabrizio e sue. Anche il grande Vittorio è sommerso dagli applausi. Due brevi intermezzi teatrali: Piera Siniscalchi recita Briciole di Davide Geddo e Alessandro Borea Recitando di Paolo Conte.

Secondo tempo con Silvia Dainese, accompagnata dall’ottimo chitarrista Giangi Sainato. Silvia, genovese anche lei, esegue solo tre brani, un po’ poco per giudicarla pienamente. Mostra comunque grinta e una bella voce dal timbro ancora adolescenziale. Gran finale con Stavolta mia moglie mi manda a funk, nuova creatura di Marco Ghini e Rossano Giallombardo con molti altri musicisti locali, tutti tecnicamente impeccabili. Ritmi funky, ska e reggae con testi demenziali (più da avanspettacolo che demenziali).

Sorvolando sui testi un implacabile macchina da ritmo, forse però più adatta ad un contesto dove il pubblico può ballare che all’ascolto in teatro. Hanno appena pubblicato un CD, Bagni Lino, il cui incasso sarà destinato ad un progetto di assistenza ai malati terminali. Appuntamento a stasera, con quattro musicisti imperdibili: Ginevra Di Marco, Bobo Rondelli, Ginger Leigh, Pippo Matino e poi il dopofestival a Palazzo Scotto Nicolari, con i quadri di Roberto Lafornara, le foto e i video di Nicolò Puppo e le copertine storiche scelte da Maurizio Bracali.

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i Alfredo Sgarlato – È cominciata ieri sera la quinta edizione di Sù la testa. Quest’anno le presentazioni, affidate a Consuelo Ielo e Fabio Vosilla, e le parti teatrali, sono state ridotte per aumentare il tempo dedicato ai musicisti. Si comincia con Francesco Forni, cantante e ottimo chitarrista, proveniente da Napoli e accompagnato da basso e batteria. Le sue canzoni passano dallo swing al blues allo “swamp rock” (stile tipico di New Orleans) alla “murder ballad”, con un bell’impatto impatto sul pubblico che applaude calorosamente. Forni, che è anche attore teatrali è senz’altro un nome da seguire.

Poi arriva Vittorio De Scalzi, uno che per chi come me è cresciuto in una famiglia di innamorati della musica è quasi un parente. Accompagnato dal polistrumentista Edmondo Romano, ospite fisso della manifestazione ogni volta con un gruppo diverso, De Scalzi inizia con quattro canzoni dal primo LP dei New Trolls Senza orario e senza bandiera, forse il primo disco italiano con canzoni di protesta, che De Scalzi scrisse insieme a Fabrizio De Andrè e al poeta anarchico Riccardo Mannarini. Quindi una scelta di brani da Non al denaro né all’amore né al cielo, altra collaborazione con Faber, stavolta dall’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, versione italiana di Fernanda Pivano, altra grandissima intelligenza che ci ha lasciato non molto tempo fa e che è doveroso sempre ricordare. Quindi altre storiche canzoni di Fabrizio e sue. Anche il grande Vittorio è sommerso dagli applausi. Due brevi intermezzi teatrali: Piera Siniscalchi recita Briciole di Davide Geddo e Alessandro Borea Recitando di Paolo Conte.

Secondo tempo con Silvia Dainese, accompagnata dall’ottimo chitarrista Giangi Sainato. Silvia, genovese anche lei, esegue solo tre brani, un po’ poco per giudicarla pienamente. Mostra comunque grinta e una bella voce dal timbro ancora adolescenziale. Gran finale con Stavolta mia moglie mi manda a funk, nuova creatura di Marco Ghini e Rossano Giallombardo con molti altri musicisti locali, tutti tecnicamente impeccabili. Ritmi funky, ska e reggae con testi demenziali (più da avanspettacolo che demenziali).

Sorvolando sui testi un implacabile macchina da ritmo, forse però più adatta ad un contesto dove il pubblico può ballare che all’ascolto in teatro. Hanno appena pubblicato un CD, Bagni Lino, il cui incasso sarà destinato ad un progetto di assistenza ai malati terminali. Appuntamento a stasera, con quattro musicisti imperdibili: Ginevra Di Marco, Bobo Rondelli, Ginger Leigh, Pippo Matino e poi il dopofestival a Palazzo Scotto Nicolari, con i quadri di Roberto Lafornara, le foto e i video di Nicolò Puppo e le copertine storiche scelte da Maurizio Bracali.