A partire da giovedì prossimo in Liguria si potrà cacciare anche nelle aree contigue ai parchi, vale a dire nelle zone di protezione intermedia tra i confini dei parchi e il restante territorio, ad esclusione dell’area di Montemarcello Magra, nello spezzino.

Lo stabilisce il testo unificato approvato questa mattina in Consiglio regionale con 27 voti a favore e 2 contrari (Aldo Siri e Lorenzo Pellerano, Liste civiche per Biasotti presidente).

La legge sarà promulgata oggi stesso per entrare in vigore, dopo la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione, a partire da giovedì 9 dicembre.

Il testo unificato sostituisce la proposta di legge “Riordino del sistema dei parchi naturali regionali liguri” della Lega Nord Liguria – Padania e il disegno di legge “Provvedimenti urgenti in materia di aree contigue ai parchi”, proposte che erano nate dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 25, comma 18, della legge regionale 1 luglio 1994 n. 29 “Norme regionali per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio” nella parte in cui consente la caccia nelle aree contigue anche a soggetti non residenti nelle aree stesse. Nella nuova legge restano operanti i vincoli, gli indirizzi, le previsioni contenuti dal piano del parco, dal piano pluriennale socioeconomico e dagli altri documenti di programmazione del parco, tranne che per l’attività venatoria, regolata dalla normativa vigente.

Nella relazione di maggioranza Massimo Donzella (Noi con Claudio Burlando) ha detto: «Dobbiamo tenere conto del lavoro svolto su questo tema anche dalle istituzioni e delle risorse impegnate per l’esercizio dell’attività venatoria. Inoltre ai cacciatori va riconosciuto un ruolo rilevante nella tutela del territorio. Questa legge fa in modo che entro il 1 luglio 2011 la Giunta possa proporre una nuova perimetrazione delle aree contigue, che potrebbe essere diversa da quella attuale, per permettere una caccia corretta».

«Oggi risolviamo un problema – ha detto Franco Rocca (Pdl) – perché diamo la possibilità di gestire meglio il territorio, facendo in modo che le squadre di cacciatori tengano sotto controllo il numero di ungulati».

Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti presidente) ha annunciato un emendamento – poi respinto – per limitare la caccia ai soli ungulati. «Ci auguriamo – ha detto Siri – che anche questa volta il provvedimento non venga annullato e che il Consiglio si impegni su temi più utili per i liguri».

«È sempre pericoloso – ha detto Ezio Chiesa (Gruppo misto) – contrapporre ambientalisti e cacciatori. Questa legge è una giusta soluzione, perché non riguarda solo la caccia, ma soprattutto l’entroterra, che per molti anni è stato abbandonato. Gli unici a portare economia e intervenire sulla manutenzione del territorio sono sempre stati i cacciatori. Questo testo è proprio a favore di chi, eroicamente, continua ad abitare nei paesi dell’entroterra e finalmente vede la possibilità di difendere i propri terreni dai cinghiali, che ormai sono in numero tale da essere un fenomeno devastante per il territorio.»

«La nuova norma – ha detto Valter Ferrando (Pd) – pone rimedio ad una situazione di grave danno per l’agricoltura. L’approvazione di questa legge è una vittoria del buonsenso, soprattutto per chi vive nell’entroterra e subisce i danni dei cinghiali.»

«Rilevo – ha detto Francesco Bruzzone (Lega Nord Liguria – Padania) – il ritardo con il quale il Consiglio regionale pone rimedio a un problema causato dalla Corte Costituzionale. L’importante è essere arrivati a questo punto, ma è stata necessaria una mobilitazione del territorio, che qualcuno ha chiamato “sciopero dei cacciatori”. I cacciatori sono i veri ambientalisti, quelli che vivono il territorio e lo gestiscono, al contrario dei Verdi, ormai fuori dal Parlamento. Il testo unificato non affronta il problema in modo definitivo, la legge stessa demanda al prossimo luglio la ridefinizione delle aree contigue. Occorre ridefinire il sistema dei parchi, che non hanno ottenuto risultati: né salvaguardia ambientale, né riportato la gente sul territorio. Vedremo quanto stanzierà la Giunta per i Parchi sul prossimo bilancio. Se si chiudono le comunità montane, non vedo perché non si possa ragionare sulla chiusura degli enti parco.» Bruzzone ha quindi chiesto di promulgare immediatamente la legge, in modo da farla entrare in vigore già a partire da questa settimana.

A favore del provvedimento Matteo Rossi (Sel): «Sinistra ecologia e libertà ha un atteggiamento laico su questo tema. Questa legge dà risposte a cacciatori, agricoltori e ambientalisti».

«È un passo importante – ha detto Gino Garibaldi (Pdl) – per porre l’attenzione sulle esigenze effettive del territorio»

Secondo Lorenzo Pellerano (Liste civiche per Biasotti presidente) «Il nostro gruppo ha avuto posizioni scomode sulla caccia, già quando era stata votata la legge sul prolungamento dell’orario. Se la Consulta annullerà la legge spenderemo di nuovo inutilmente risorse per provvedimenti inutili sulla caccia. Riteniamo che i Parchi siano un motore per la nostra regione e se siamo favorevoli ad aprire la discussione è per valorizzarli, non certo per eliminarli».

Favorevoli anche Marco Limoncini (Udc) «Soprattutto per la celerità impressa al provvedimento» e Maruska Piredda (Idv) «Sulla caccia in precedenti occasioni abbiamo votato secondo coscienza, perché il tema tocca anche altri aspetti, ma vediamo con favore questa legge perché non favorisce un gruppo piuttosto che un altro, ma la collettività».