In attesa di essere collocato definitivamente nella rotonda in via di ultimazione all’uscita dell’Autostrada, questa mattina è stato posto sotto il gigantesco albero di Natale in piazza San Michele il monumento ai Fieui di Caruggi. Opera dello scultore Flavio Furlani, è stato voluto dall’Amministrazione Provinciale ed in particolare da Rosy Guarneri, allora assessore provinciale alla viabilità, oggi Sindaco di Albenga. Pesa oltre tre quintali ed è alto quasi due metri.

Resterà in piazza San Michele sino all’11 Gennaio. Nella sua sistemazione definitiva alle spalle del monumento verranno collocate tre torri stilizzate alte sei metri. I modelli sono stati due ragazzi ed una bambina di Albenga. Raffigura tre monelli degli anni ’50 –’60.

Il gruppo dei Fieui di caruggi nasce nel 1989, ma per molti anni si limita ad una cena sociale e a qualche intervento nelle scuole per tramandare i giochi di un tempo. La svolta si ha nel 2007 quando l’ingresso nel gruppo di Gino Rapa, ideatore del Premio Fionda di Legno, porta i Fieui di caruggi alla notorietà. Grazie alle manifestazioni da lui ideate (Musica e Poesia nei vicoli, Concerto di Natale, Calendario,ecc.) e all’intervento amichevole di personaggi come Antonio Ricci, Enrique Balbontin, Dori Ghezzi, Andrea Ceccon, Antonio Cornacchione, Fabrizio Casalino e tanti altri, i fino ad allora sconosciuti ragazzi dei vicoli acquistano visibilità e la cantina di Vico del Collegio, nota soltanto a pochi intimi, diventa un’attrazione cittadina e si trasforma, per volere del suo proprietario, in Cantina degli artisti, pronta ad offrire brindisi e rinfreschi in ogni occasione.

In particolare visto il successo crescente del Premio Fionda di legno che ogni anno viene assegnato a chi nella vita ha tirato buone fiondate la Provincia di Savona ha deciso di dedicare al gruppo il monumento, sperando che non sia alla memoria. Chi arriverà ad Albenga sarà accolto dalla scritta “Benvenuti ad Albenga, la città della fionda”.

* Foto Luca Timossi – studio fotografico Albenga: (da sx) lo scultore Flavio Furlani e Gino Rapa