Giovedì 16 dicembre alle ore 10.00 presso il Teatro Ambra (via Archivolto Teatro, 8 – Albenga) la compagnia teatrale Onda Teatro presenterà Fiocco di Nube piccola grande storia tra cielo e terra liberamente ispirato alla fiaba El cuento del rabito de la nube di Marcos, progetto drammaturgia e regia Bobo Nigrone interpretato da: Francesca Guglielmino, Silvia Elena Montagnini e Fabiana Ricca; scene Maurizio Agostinetto, musiche originali Marco Baccino, movimenti coreografici Roberto Cocconi produzione Onda Teatro in collaborazione con Festival di Teatro per le Nuove Generazioni Giocateatro Torino e Sistema Teatro Torino. Spettacolo dedicato alle Scuole e inserito nella Kronostagione Albenga 2010 /11 sostenuta da Compagnia di San Paolo, Comune di Albenga, Regione Liguria-Settore Spettacolo e Provincia di Savona.

Lo spettacolo racconta la storia di Fiocco di Nube, una minuscola nuvola messa in disparte dalle Grandi Nubi, che la considerano piccola e inutile. Il senso di impotenza spinge Fiocco di Nube a partire, alla ricerca di un luogo in cui, con enorme sforzo, fa cadere una goccia di pioggia sulla Terra arida e addormentata. Una sola, unica goccia di pioggia risveglia la natura e inaugura la nascita di un’immensa foresta. Un’azione coraggiosa ma che sembra destinata all’oblio… se non fosse per la Pietra che non muore mai, sulla quale è caduta la goccia e che tramanderà la storia della metamorfosi di Fiocco di Nube. Il processo creativo dello spettacolo si è sintonizzato sull’ascolto delle sensazioni e delle impressioni suscitate nei bambini dalla visione dello spettacolo in fieri, nelle prove aperte ai giovanissimi spettatori. Una delle premesse di Fiocco di nube è l’affinamento della capacità, da parte della compagnia, di ascoltare i bambini e la loro percezione dei segni scenici, di creare relazione e legame fra chi dà e chi riceve, fra il pubblico e la scena, reciprocamente. L’ascolto e il dialogo continuo hanno portato a lavorare sul testo giocando e mostrando i risultati del gioco, stratificando così diversi linguaggi che dal corpo in movimento conducono alla danza, dalla danza al suono e alla parola, in uno specchio di rimandi e di significati che delineano il racconto. Il senso di questo spettacolo: l’apparente fragilità, nasconde qualità diverse, non riconosciute, e permette di superare gli ostacoli che si possono incontrare nell’esperienza quotidiana. La storia di Fiocco di Nube suggerisce ai bambini il valore dell’unicità di ciascuno, con l’idea che il senso dell’esistenza di chiunque sia prezioso a prescindere da come si è, salvaguardando chi si è, anche per sottrarsi alla prepotenza di chi sa fare e opprime o ignora chi sembra non saper fare nulla. La fiaba, permette di attraversare una domanda essenziale: che cosa rende autentico un gesto, una parola, un’esistenza, un progetto di vita, una crescita? L’autenticità è, forse, diventare se stessi, trovare il tempo e lo spazio per avviare ogni metamorfosi che da nuvole ci trasforma in gocce, da piccoli in grandi, da ciò che eravamo ieri in ciò che vogliamo essere domani… Con questo spettacolo curiosiamo inoltre nei cicli dell’acqua, dei venti, e ci imbattiamo nei segni della Natura, presente sullo sfondo delle nostre città. L’energia della terra non è un motore veloce e al servizio dell’uomo, come molti pensano, ma ha ritmi e tempi lenti. Gli stessi tempi che hanno i bambini quando giocano.

Onda Teatro nasce nel 1996 grazie all’incontro tra Bobo Nigrone, autore, attore e regista attivo da oltre vent’anni nell’ambito del teatro di ricerca rivolto alle nuove generazioni; Mariapaola Pierini, autrice, attrice e coreografa e Nicoletta Scrivo, esperta nel campo dell’organizzazione e promozione teatrale. La compagnia si caratterizza subito per un percorso artistico ‘centrato’ sulla narrazione teatrale con un linguaggio che utilizza principalmente la parola, la danza e la musica e che si avvale uno stile ‘asciutto’ ed essenziale. Un teatro che scommette sulle capacità di comunicazione degli organismi pulsanti di attori, danzatori e musicisti, sulle emozioni che scaturiscono dalle loro relazioni e sulla forza evocativa di suoni, immagini e parole. Un teatro essenziale che fa dello spazio vuoto il suo luogo di immaginazione.