A seguito delle ripetute polemiche a mezzo stampa e on line che chiamano in causa la posizione del Partito Italia dei Valori in merito al futuro della centrale Tirreno Power di Vado Ligure, interviene il consigliere regionale Stefano Quaini.

di Stefano Quaini – L’IDV a livello nazionale sostiene l’utilizzo delle energie alternative e l’abbandono a scopo energetico del carbone di cui sono ben noti gli effetti nocivi a carico della popolazione. Mai il sottoscritto ha ritenuto il carbone il futuro in ambito energetico ed essendo medico conosco molto bene, e meglio di altri soloni dell’ultima ora non appartenenti alla comunità scientifica, le problematiche che derivano dalla combustione del carbone che determina non solo i noti danni a livello dell’apparato respiratorio e dell’aumentato e generalizzato rischio neoplastico ma anche i meno noti effetti negativi a livello cardiovascolare e neurologico, come dimostrato da numerosi studi scientifici di rigore ineccepibile.

Ho sempre accettato e condiviso le posizioni circa l’inquinamento ambientale sia dei molti comitati, con cui ogni giorno mi confronto, sia quello dei medici che da tempo studiano a livello provinciale il problema, mossi, come lo sono io, dall’interesse di prevenire le patologie evitabili.

Ritengo profondamente ignoranti, superficiali ed in malafede i giudizi espressi in questi ultimi giorni relativamente alla proposta regionale e nazionale del nostro partito in merito al futuro della centrale. La serietà della proposta di IDV è a mio giudizio indubbia e tiene conto di tutti gli aspetti che ci troviamo ad affrontare, evidenziando la necessità di attuazione di un sistema di monitoraggio rigoroso delle emissioni ambientali e quella della salvaguardia dei posti di lavoro, così come il drastico ridimensionamento dello stato di inquinamento attuale.

Non si tratta per nulla dell’accettazione in toto della proposta della azienda, ma si punta a creare un percorso di confronto e dialogo che, ripetiamo, non ambisce ad accettare passivamente tale proposta, ma intende rilanciare un serio dibattito al fine di salvaguardare ambiente, salute e posti di lavoro. Il confronto va fatto sui valori di emissione di SO2 , NOx e polveri degli obsoleti gruppi 3 e 4 , attualmente da soli responsabili dell’80% circa dell’inquinamento.

La proposta di possibile intesa avanzata da IDV è ferma ed impone di arrivare a 130 mg/mc (rispetto a 340mg/mc ipotizzati da Tirreno Power ) in caso di SO2 , 120 mg/mc (rispetto a 180 mg/mc) in caso di NOx e 15 mg/mc per le polveri. Si tratta di parametri che sarebbero molto al di sotto dei limiti europei . Nel caso in cui non ci si attenesse a tali prescrizioni ovviamente il nostro parere sarebbe negativo. La nostra proposta tiene in debito conto l’importanza della riduzione immediata delle emissioni ma vuole al tempo stesso tenere aperto, senza cadere nel ricatto occupazione-inquinamento, un importante confronto sulla possibilità di avere nuovi posti di lavoro nel periodo di una crisi economica devastante per le famiglie.

* Stefano Quaini – Consigliere regionale IdV Liguria