«Questo è uno dei passaggi di maggiore difficoltà politica e istituzionale da quando la Regione Liguria è nata». Con queste parole il presidente della Giunta Claudio Burlando ha iniziato il suo discorso sul bilancio 2011, ricordando che «Il risanamento finanziario e la crescita economica impongono una piena assunzione di responsabilità, alla quale è chiamato anche il Consiglio regionale. Tutto ciò comporta scelte molto rigorose se vogliamo mantenere una adeguata offerta di servizi e impedire anche per il 2012 un aggravio fiscale per i nostri cittadini e le nostre imprese».

Secondo il presidente, la manovra del Governo ha stabilito tagli «senza distinzioni tra chi ha fino a oggi speso con oculatezza le risorse pubbliche e chi invece ne ha disperso enormi quantità», senza contare che alcune Regioni, quelle a statuto speciale e quelle del Sud, godono di ingenti risorse economiche. L’analisi di Burlando è dura: l’esecutivo nazionale prima ha negato la crisi, ma dopo la vicenda greca è corso ai ripari con una politica di tagli indistinti. L’obiettivo del risanamento finanziario è condivisibile, ma per raggiungerlo, la ricetta del presidente contempla «tre direttrici: il rigore deve essere applicato a tutti i livelli e con equità, non si può tollerare un’evasione fiscale superiore ai 100 miliardi di euro all’anno, occorre lavorare contestualmente per il risanamento e la crescita».

Burlando ha poi chiarito la posizione della Giunta: «Abbiamo detto sin da subito che questa manovra era insostenibile. L’accordo tra Governo e Regioni di giovedì 16 dicembre accoglie almeno in parte le nostre proposte, e in particolare fornisce un po’ di respiro alle esigenze del trasporto pubblico locale». Per assegnare le risorse aggiuntive messe a disposizione (900 milioni di euro a livello nazionale) il Governo dovrà individuare un percorso legislativo e, in seguito, le Regioni dovranno decidere sul riparto. Questo significa, come ha ricordato Burlando, che soltanto la prossima primavera si potrà conoscere esattamente l’entità dei fondi aggiuntivi e anche la disponibilità.

Trasporti una priorità – Riguardo al trasporto locale, la situazione è questa: la Giunta regionale, per far fronte ai drammatici problemi del trasporto locale, «priorità al pari dei servizi sociali» aveva proposto di impegnare 25 milioni di euro di risorse proprie per sopperire almeno in parte ai tagli previsti. L’accordo della scorsa settimana consentirà certamente di recuperare questa anticipazione per destinarla nuovamente alle altre attività dell’ente. Il trasporto pubblico è un servizio a cui ricorrono 110 mila pendolari che usano i treni e più di 600 mila cittadini liguri che prendono quotidianamente il bus.

L’azzeramento dei fondi sociali è, secondo Burlando, una decisione politica: «uno smantellamento dello stato sociale esistente», alla quale la Giunta risponde con l’impegno di non disperdere il patrimonio di attenzione e di capacità di intervento realizzata in questi anni: il raddoppio dei nidi e dei servizi per l’infanzia, il fondo per la non autosufficienza, l’ampliamento notevole delle risorse e delle strutture per il diritto allo studio, gli interventi per adeguare l’offerta di alloggi a prezzi accessibili alle fasce meno abbienti».

Riguardo alla spesa sanitaria, il capitolo più significativo del bilancio, Burlando ha ricordato che la Liguria è riuscita, unica fra le Regioni in regime di accompagnamento, a pareggiare i conti e azzerare il disavanzo, come ha riconosciuto pochi giorni fa il tavolo di monitoraggio del Governo: «Chi parlava di disavanzi stratosferici per il 2009 – ha detto – è stato clamorosamente smentito dal suo stesso Governo. I conti della sanità di quell’esercizio sono infatti in ordine e anzi un cospicuo avanzo ci consente di confermare, con una proposta all’attenzione del Consiglio, lo sgravio fiscale a favore dei 224 mila liguri che hanno redditi annui compresi tra i 20 e i 30 mila euro lordi. Quindi anche nel 2011 l’addizionale IRE riguarderà solo il 15% dei contribuenti, e l’addizionale IRAP riguarderà meno dell’1% delle imprese».

«Tra poche settimane – ha proseguito il Presidente – conosceremo i consuntivi del Bilancio 2010 del comparto sanità. Un anno difficile perché, per una scelta del Governo che noi consideriamo ingiusta, relativa al mancato riconoscimento del peso della popolazione anziana, il comparto ha avuto un taglio di risorse pari a 83 milioni di euro.

I primi dati relativi al consuntivo 2010 ci dicono che, mantenendo l’apporto della fiscalità al livello dell’anno precedente, il comparto dovrebbe registrare un disavanzo di circa 90 milioni: una cifra del tutto analoga al taglio delle risorse nazionali, il che dimostra che il risanamento ottenuto col piano di rientro aveva un carattere di tipo strutturale.

A questa somma faremo fronte per 50 milioni di euro con risorse pregresse, accantonate nel bilancio 2009 per compensare il venir meno del “fondino”, e per circa 40 milioni ricorrendo alla vendita di beni immobili non più destinati a funzioni sanitarie e utilizzando una parte della plusvalenza degli introiti della cartolarizzazione».

Contenimento della spesa per la sanità – In questo senso è centrale e strategico il contenimento della spesa per la sanità. Secondo Burlando occorre compiere scelte operative precise e in tempi estremamente rapidi, affinché possano avere un effetto significativo sui conti del 2011, in particolare: realizzare l’integrazione tra Ist e San Martino, fondere Evangelico e ospedale di Voltri, riorganizzare i servizi sanitari del Tigullio dopo l’apertura del nuovo ospedale di Rapallo e concentrare i “punti nascita”. Per quanto riguarda gli ospedali la prospettiva è ridurre gli attuali nosocomi in venti anni 27 a 20 e considerando i nuovi ospedali della Spezia, di Imperia e del Ponente genovese, le connesse razionalizzazioni sul territorio e la contestuale estensione di una rete di nuovi servizi territoriali, che sta prendendo corpo sull’intero arco regionale».

Difendere le attività primarie: «non si può consumare senza produrre» – Il sostegno alle imprese e alla produzione passa, secondo Burlando, attraverso un “patto” che viene proposto alla politica, alle istituzioni e alle forze sociali: «contenere in modo selettivo la spesa corrente, per consentire un sostegno alle politiche industriali e una decisa politica di investimenti. In mancanza delle risorse nazionali a favore delle imprese devono essere utilizzati rapidamente i fondi europei già destinati alle aziende, con particolare riferimento alla ricerca e all’innovazione. Non a caso, accanto a questi fondi europei, la Regione ha assegnato a questo scopo una parte cospicua dei fondi FAS e notevoli risorse regionali». Il settore high tech è decisivo per garantire alla Liguria un moderno profilo di competitività, ma, secondo Burlando, «bisogna difendere con le unghie e con i denti le nostre realtà produttive, in primis i cantieri navali».

Finalmente sbloccati molti interventi infrastrutturali – Accanto ai finanziamenti per le imprese e lo sviluppo economico, occupano un posto di rilievo gli investimenti da realizzare: «Siamo finalmente allo sblocco di un quadro imponente di infrastrutture: mentre prosegue il raddoppio della linea ferroviaria per la Francia, e si concludono importati interventi sulle statali 28 e 29 nel Ponente ligure, prendono avvio opere strategiche quali il Nodo di Genova, il Terzo valico, la strada a mare di Cornigliano, il raddoppio dell’Aurelia a Savona e alla Spezia e in altri snodi importanti, e ancora si definisce il progetto della Gronda di Genova, nel quadro della nuova viabilità dell’area metropolitana genovese, che pensiamo debba includere anche la realizzazione del tunnel della Val Fontanabuona».

Burlando ha poi menzionato le opere avviate dalle Autorità portuali del sistema ligure: la piattaforma di Vado a Savona, l’intervento del molo Garibaldi e la complessiva attuazione del Piano regolatore portuale alla Spezia, il complesso di opere attivate nel porto di Genova «Un complesso di opere che insieme ai collegamenti intermodali stanno adeguando la capacità del sistema dei porti liguri, mettendoli in grado di affrontare al meglio le sfide della ripresa, come in effetti è avvenuto già da quest’anno, in cui si è registrato un aumento molto significativo dei traffici».