Savona: approvato il Bilancio di previsione 2011

Approvato dal Consiglio Comunale di Savona, con 25 voti a favore (tutta la maggioranza più il gruppo misto) e 9 contrari (consiglieri di opposizione) il Bilancio Annuale 2011. Di seguito la relazione dell’Assessore al Bilancio Luca Martino.

Luca Martino – Il Bilancio di previsione 2011 oggi in discussione in Consiglio comunale va analizzato e valutato a partire dal contesto economico generale e dalla situazione particolare della finanza pubblica, segnatamente quella degli Enti locali.

Non c’è in questo nessuna volontà di “buttarla in politica”, né tanto meno di non entrare nel merito delle difficoltà e anche delle criticità interne al nostro bilancio.

C’è la necessità per questo consiglio comunale di fare un ragionamento serio, all’altezza del suo ruolo di consiglio del comune capoluogo della Provincia.

Le autonomie locali sono state schiacciate in questi anni da un lato dagli effetti di quella che è stata forse la peggiore crisi economica del dopoguerra, le cui conseguenze sociali sono ben lungi dall’essere superate, dall’altro dalla costante decremento di risorse in arrivo dallo stato centrale.

La manovra estiva aggrava ulteriormente questa situazione.

Il patto di stabilità, a fronte delle novità di calcolo introdotte nella legge di stabilità, di fatto per il nostro comune rimane invariato, con tutti i suoi limiti e le sue disfunzioni. Le sanzioni sono state ulteriormente inasprite.

Rimane il blocco dell’autonomia impositiva. Doveva finire con l’attuazione del federalismo fiscale, ma la bozza di decreto sul federalismo municipale non dice nulla in proposito. Tutto appare rinviato al 2014, anno di avvio della nuova Imposta Municipale Propria (IMUP).

Così uno dei pilastri dell’attuazione dell’articolo 119 della costituzione (modificato con la riforma del titolo V ), ovvero il superamento della componente derivata della finanza locale e la valorizzazione dell’autonomia impositiva degli enti territoriali, rimane di fatto inattuato.

Non solo. La storia degli ultimi anni è quella di un netto passo indietro sul fronte dell’autonomia impositiva: la dipendenza finanziaria degli Enti locali dal centro passa dal 2006 al 2010 dal 40% al 60%.

Nel 2009 è stato calcolato essa è tornata al livello del 1992. È evidente che aumentando la dipendenza dalle risorse centrali la loro progressiva riduzione diventa insostenibile. La manovra ha pesantemente tagliato i trasferimenti: quelli statali, ma anche quelli regionali destinati al finanziamento delle politiche sociali.

Il taglio statale ci è stato quantificato dal decreto firmato nei giorni scorsi dal Ministro dell’Interno: 1.889.000 euro. È l’oggetto dell’emendamento del Sindaco, che sostituisce quelle entrate con altre fonti di finanziamento.

Insomma la svolta che tutti gli Enti locali e i Comuni d’Italia aspettano non c’è, viene ancora spostata nel tempo, un tempo davvero troppo lungo.

Difficile, se non impossibile, evitare nel frattempo una drastica riduzione della risposta pubblica ad un disagio sociale crescente, non di fasce marginali della nostra comunità, ma di tante famiglie che i diversi fattori di questa crisi spingono sotto il livello della povertà.

Tutto ciò è quanto questo Bilancio di previsione 2011 non fa. Innanzitutto è importante sottolineare la scelta di portare il Bilancio all’approvazione del consiglio entro l’anno, nonostante la proroga concessa dal Governo, al fine di garantire la piena operatività del bilancio dal 1° gennaio in un anno elettorale e nel difficile quadro economico che conosciamo.

Anche quest’anno l’obiettivo fondamentale che ci siamo posti è tutelare i servizi per i cittadini, a partire da quelli per i più deboli, quindi la spesa sociale, senza gravare ulteriormente sulla fiscalità generale, senza aumentare le tasse né le tariffe.

Centriamo questo obiettivo anche utilizzando una parte delle risorse derivante dal Piano delle alienazioni immobiliari di quest’anno: oltre 10 milioni di euro, 4.6 destinate in parte corrente.

Sul fronte delle entrate occorre sottolineare l’incremento del gettito previsto Ici e Tarsu ad aliquote invariate e la conferma degli obiettivi di recupero dell’evasione Ici e Tarsu .

Le entrate derivanti dall’operazione di ristrutturazione del debito sono iscritte a bilancio per l’ammontare di 691.000 euro.

La spesa corrente – La spesa corrente complessiva scende del 5.71% rispetto al dato dell’assestato 2010: la spesa dei diversi settori, al netto della spesa obbligatoria, scende del 9%.

È un dato molto pesante: considerato il grande recupero di efficienza dell’azione amministrativa e il taglio di ogni possibile spreco operato in questi anni, è evidente che ciò ha comportato una riduzione di risorse, rispetto a quelle impegnate nel 2010, anche in settori che consideriamo strategici per lo sviluppo della città, quali turismo e cultura.

Confermiamo naturalmente l’impegno a ricercare per quei settori risorse aggiuntive in sponsorizzazioni che in questi anni sono state trovate e ci hanno consentito di realizzare tanti progetti.

Oltre alla già citata spesa sociale gli altri settori che sono stati individuati come assolutamente prioritari e quindi fuori dalla riduzione della spesa sono le politiche educative e la scuola, le risorse per il trasporto pubblico locale a fronte del forte taglio delle risorse statali in questo settore, le risorse per la tutela e l’incremento dell’igiene, del decoro e della qualità urbana.

Attraverso ATA investiamo per una qualità urbana sempre maggiore, incrementando i lavaggi delle strade e dei marciapiedi, lo spezzamento e l’igiene urbana,intensificando gli interventi di pulizia dei rivi e di apertura delle foci a mare dei torrenti.

Anche nel 2010 il bilancio di Ata ha chiuso in pareggio e quindi non occorre stanziare nel nostro bilancio risorse aggiuntive.

Gli investimenti – Il crollo degli investimenti degli Enti locali indotto dalle norme del patto di stabilità è stato forse l’elemento più incomprensibile delle politiche di questi anni. Per contrastare la recessione sarebbe stato utile aumentare gli investimenti degli enti locali. Comuni e province sono stati costretti ad andare nella direzione esattamente opposta.

In questi anni il Comune di Savona è andato in controtendenza, non rinunciando ad investire sulla città, coerentemente con il programma presentato agli elettori nel 2006, che individuava l’esigenza di una stagione straordinaria di investimenti pubblici in una città in trasformazione come Savona.

Oggi un’altra norma introdotta dalla legge di stabilità ostacola la possibilità di investire dei Comuni: il limite all’indebitamento che viene portato dal 15% all’8% rispetto alle entrate correnti. Anci ha ripetutamente chiesto di modificare tale norma che rischia di paralizzare gli investimenti di tanti comuni, ma non è stata ascoltata.

Nel rispetto di quella norma proponiamo comunque un piano degli investimenti importante, che innanzitutto prosegue la manutenzione delle strutture esistenti, dell’illuminazione pubblica, delle strade e degli edifici scolastici.

Negli stabili comunali realizziamo interventi previsti dal piano energetico comunale per ridurre i consumi di energia e le emissioni inquinati.

Sono previsti nel 2011 altri interventi di riqualificazione che migliorano radicalmente il volto della città.

Penso agli interventi finanziati dal POR: il rifacimento del fronte a mare di Zinola , gli interventi di restauro e recupero della fortezza del Priamar e del percorso pedonale e ciclabile di collegamento degli spazi pubblici frontemare, la passerella pedonale sul torrente Quiliano.

Proseguiamo inoltre il nostro programma di rilancio degli impianti sportivi della città con

  • la realizzazione del secondo lotto della piscina di corso Colombo, naturale completamento della copertura della piscina olimpica inaugurata il mese scorso,
  • la realizzazione del nuovo palazzetto del pattinaggio in via delle Trincee, il completamento della riconversione in erba sintetica dei campi di calcio con l’intervento sul campo al Santuario,
  • il rifacimento della pista di atletica dell’impianto di Fontanassa che va a completare la riqualificazione di quell’impianto che abbiamo trovato praticamente dismesso e a rischio chiusura e oggi è frequentato da centinaia di cittadini in particolare giovanissimi atleti di tutte le scuole cittadine,
  • campo da hockey.