di Roberto Schneck – Mi hanno ritirato la patente di guida per almeno sei mesi. Al controllo con etilometro, effettuato dalla polizia stradale, al termine di una serata infrasettimanale, circa un mese fa, sono risultato positivo per un valore pari a 0,83 grammi per litro. Non voglio giustificarmi, ho sbagliato e farò valere le mie ragioni nelle sedi competenti. Ci tengo, però, a raccontare la verità.

Dopo una giornata interminabile di lavoro a Palazzo Civico, avevo partecipato ad una riunione del partito e, durante la discussione tra una pratica e l’altra, come è consuetudine, ho anche io bevuto una birra media, mangiando insieme una pizza. Senza tenere conto che, da alcuni giorni, il mio medico omeopata, che da anni mi segue per curare l’ipertensione, mi aveva prescritto una “tintura madre”, insieme a del propoli, come antibiotico per una fastidiosissima faringite con interessamento bronchiale. Un farmaco, formato per il 35% da soluzione alcoolica, che, assunto a scopo terapeutico, mi è costato, purtroppo, il ritiro della patente.

Un’occasione, però, per riflettere. Anche con i giovani del nostro territorio. Bisogna far attenzione alle serate in compagnia tra amici. Il bere anche una birra media, oggi, può mettere a rischio la sicurezza stradale e costare il ritiro della patente, ancor di più se, senza troppa cognizione di causa, per un banale mal di gola, si usano farmaci a discreto contenuto alcoolico. Infatti, con il recente pacchetto sicurezza, introdotto dal nuovo Governo, sono state notevolmente inasprite le conseguenze derivanti dalla guida sotto l’effetto dell’alcool.

Per legge, non solo sono state elevate le sanzioni previste per chi guida con un bicchiere in più, ma è stata anche introdotta, in certe condizioni, oltre il valore di 1,50 g/l, la misura della confisca obbligatoria della vettura. Chi, invece, come me, viene trovato con un tasso alcolico superiore di solo 0.03 g/l la soglia minima di 0.80 g/l, condizione che rende il comportamento penalmente rilevante, subirà, oltre al ritiro della patente, un regolare processo. Io ho presentato ricorso contro questa violazione del Codice della Strada, pur sapendo che ho sbagliato a non tener conto dell’effetto di un farmaco in aggiunta ad un bicchiere di birra.

Adesso, però, proprio per il mio ruolo di amministratore della cosa pubblica al servizio dei cittadini e per la vita regolare che conduco senza eccessi di alcun tipo, desidero condividere con i giovani ciò che mi è capitato, affinché insieme si possa riflettere, per combattere il fenomeno delle vittime della strada.

* Roberto Schneck – Vicesindaco di Albenga