di Mary Caridi – E chiamala se vuoi…percezione! Quante volte abbiamo sentito discutere su sicurezza  reale,  percepita, quante volte le maggioranze che di volta in volta si sono insediate al governo della città di Albenga, hanno pronunciato questa parola? Troppe e a sproposito forse, considerato che uno dei temi caldi, anche in questi giorni di inizio 2011, a quasi un anno dall’insediamento della giunta Guarnieri, è sempre lo stesso: la sicurezza. Ancora calde le polemiche sulla notte di Capodanno, sui problemi e le criticità riscontrate nel servizio d’ordine della notte più divertente dell’anno, ma anche quella dove l’uso di bevande alcoliche scorre a fiumi, si è tornati a parlare di sicurezza. Con una sostanziale differenza però. Se quando al governo era l’allora Sindaco Antonello Tabbò, di fronte a disordini o percezione di insicurezza, il “colpevole” da additare come responsabile del “male assoluto” era il Primo cittadino, e gli sbraiti, le grida, le accuse lo sommergevano, come se lui stesso fosse il paladino dei vandali o degli ubriachi, reo di non saper mantenere Ordine&Sicurezza in città, oggi la colpa è non si sa di chi. Anzi, la colpa è sempre della vecchia amministrazione, come se la nuova fosse deresponsabilizzata dalle proprie assunzioni di responsabilità e la colpa sempre di qualcun altro. Il “casino” di Capodanno come sarebbe stato descritto dall’allora opposizione capeggiata dalla Rosy Guarnieri, ora diventata forza di governo?

Ovvio, avrebbero detto : Tabbò e la sinistra non sanno mantenere la sicurezza, ci vorrebbero le ronde, quando ci saremo noi questo non accadrà, perché la nostra parola d’ordine è : Sicurezza! E invece, quasi per paradosso, è l’assessore Vannucci a dare il senso plastico e la configurazione di un senso di impotente insicurezza che, anche con la destra al governo,  chiede le ronde. Allora Albenga è o non è più sicura? E ordinanza su ordinanza cosa diavolo è cambiato per noi cittadini? Se il Sindaco Guarnieri solo in ottobre affermava che ora finalmente Albenga è più sicura e solo un paio di mesi dopo deve , è quasi costretta, ad inventarsi il Nucleo speciale operativo della Polizia Municipale, a revocare l’ordinanza di chiusura posticipata natalizia dei pubblici esercizi in alcune zone, ancora “calde” della città, io mi chiedo se  forse, il problema che esiste, non vada affrontato in modo differente, con meno demagogia o sicumera, con più senso di realtà e con senso di responsabilità. Mi chiedo dove sia la differenza tra un politico che beve al volante della sua fuoriserie e beccato dalle Forze dell’Ordine  pensa di cavarsela raccontando che il tasso alcolico è colpa del propoli e uno che per festeggiare il capodanno beve una o più birre e fa casino in piazza, dove per fortuna non può investire nessun pedone, ma “rompere le scatole” e disturbare una festa. Mi chiedo, pur avendo provato fastidio per l’episodio, se nella stessa piazza a cantare un po’ ciucchi sul palco fossero state altre persone, nostri amici ingauni, avremmo detto la stessa cosa, avremmo parlato di problema di sicurezza?

Nella stessa notte altri, politici compresi, erano su di giri, qualcuno è finito dentro i vasi di Muratorio, ma essendo bravi ragazzi bianchi e italiani, è stata solo una bravata. Poiché il problema è la nostra percezione di insicurezza, dobbiamo analizzare il nostro senso di fastidio verso gli stranieri, capire come mai siamo ancora a quel punto, perché vederli in gruppo , così diversi da noi, ci disturba tanto, avere il coraggio di dire a noi stessi che il problema è quello. Chi usa e  strumentalizza le nostre paure non risolve i problemi e non credo, onestamente,  neppure esista una ricetta, ma un approccio più serio eviterebbe quantomeno di cadere nel paradosso di colui che al governo tuona come fosse ancora all’opposizione. Di lotta e di governo. PS. Nel Paese della Sicurezza abbiamo un Sindaco ancora sotto scorta a rappresentarci come quello della sicurezza non sia un problema di slogan che si risolve facendo “ a faccia feroce”….

* A modo mio: la rubrica Corsara di Mary Caridi