Personale Viaggiante: 96%; Impianti fissi: 80%; Uffici: 2%. Sono questi i dati dello sciopero o sciopero del traspolto pubblico locale indetto dalle Segreterie Provinciali di FILT – CGIL, FIT – CISL, UILTRASPORTI, FAISA – CISAL e CUB TRASPORTI.

«Resto, ancora una volta, amareggiato da questa ennesima azione sciopero», il commento del Presidente di TPL Linea, Maurizio Maricone. «Se le due precedenti azioni di astensione dal lavoro, pur evitabili e di dubbia legittimità, potevano avere una loro ragione dettata dal clima di preoccupazione generale dovuto alla manovra finanziaria in atto e delle sue ricadute sul comparto del trasporto pubblico locale, l’azione odierna rappresenta l’ennesima dimostrazione della volontà di creare un clima di tensione».

«Lo sciopero di oggi è stato indetto nella totale indifferenza sia rispetto alle necessità dei nostri utenti – tenuto conto che oggi era il primo giorno di scuola per tutti gli studenti e di lavoro per moltissimi cittradini- , sia del percorso di confronto azienda/sindacati che, iniziato il 22 e proseguito il 28 dicembre e il 7 gennaio, con incontri caratterizzati da un clima di assoluta disponibilità al dialogo e all’ascolto delle istanze presentate, sarebbe proseguito in data 18 gennaio secondo un calendario concordato e stabilito».

«A questo punto, diventa difficile pensare che valga la pena continuare un dialogo aperto e producente con le OOSS visto che, indipendentemente dalle aperture e dalla volontà di cercare un punto di accordo, il risultato si traduce sempre e comunque in sciopero. L’azienda, sulla base del risultato odierno, valuterà se e come procedere nel proseguimento dei tavoli di concertazione nei quali si chiede il fair play unilaterale a carico dell’azienda quasi fosse normale e corretto che le ooss possano minacciare continuamente l’azienda», conclude Maurizio Maricone.