Calice: retrospettiva in onore di Locci alla PuntoDue

di Claudio Almanzi – Una grande retrospettiva, in onore di Bruno Locci (intitolata “Fermo immagine”) verrà inaugurata sabato pomeriggio a Calice Ligure: si tratta di una mostra voluta fortemente dagli amici della Galleria Puntodue per ricordare il poliedrico artista sardo-ligure scomparso lo scorso anno che nei suoi 73 anni di esistenza sembra avere avuto più vite.

“Abbiamo pensato – dicono gli organizzatori- di organizzare nella nostra galleria una mostra antologica in doveroso ed affettuoso omaggio al nostro grande e generoso amico Bruno Locci, ad un anno dalla scomparsa. Ci saranno opere di vario genere proprio per evidenziare la sua poliedricità ed il suo desiderio di sperimentare. Vi sarà perciò una piccola ma esaustiva rassegna del suo percorso che, dagli anni cinquanta, infaticabilmente, genialmente ed elegantemente proseguì, tra fotografie scattate o recuperate, rielaborate concettualmente o tecnicamente, installazioni, video, performances, dipinti su tela, cartone o scarti della civiltà industriale, fino alle sue ultime bellissime creazioni e visioni”.

“Locci – dice lo scrittore e critico Armando D’Amaro, grande amico dell’artista – ha toccato vari ambiti e correnti, ma al mutare dei soggetti della sua ricerca non corrisponde una alterazione dell’anima delle sue opere colte e poetiche che, per nostalgia e disincantata ironia, ci emozionano nel profondo. Non a caso strettissimo era il sodalizio con Giancarlo Politi, editore di Flash Art, nato nel 1967 da un incontro milanese e consolidato nelle frequentazioni estive anche a Calice, dove Bruno espose, con personali sia al Punto di Remo Pastori che alla lp.220 di Franz Paludetto, che ora, al castello di Rivara, ospita il suo archivio ed una sala a lui dedicata”.

Fra le opere in mostra ci sono le Jute (sia le prime del 1961, che furono lodate dallo stesso Crippa, sia quelle realizzate nel 2009), le Lampade (dove espresse un attento studio della luce), le pitture (che sembrano fotogrammi ).

“Bruno scattava sempre e comunque, sia con l’obiettivo, sia con il pennello- conclude Daniele Decia- istantanee di paesaggi in prima battuta semplicemente piacevoli, quasi frammenti, ma molto efficaci e comunicativi ed ad una più attenta lettura, capaci di far riflettere, andando al di là dei colori vivacissimi di quegli alberi abbandonati dal tempo che fugge”. Sarà visibile anche un frammento dell’installazione presentata alla Galleria 41 di Torino “Usa e getta”, che era costituita da 506 macchinette fotografiche esauste, dipinte una ad una, oggetto di performance: il collezionista, acquistandole, modificava la composizione divenendo parte attiva nell’inscenare il consumismo, anche in campo artistico. La mostra resterà aperta fino al 16 febbraio (dal mercoledì alla domenica dalle 16 e 30 alle 19) e su appuntamento telefonando ai numeri 3466292285 e 3496013724.