di Marco Russo e Giovanni Lunardon – La Giunta dei pasticcioni colpisce ancora. Senza neppure aspettare la fine della Conferenza dei Servizi, unilateralmente, con una delibera la Giunta provinciale dice sì, senza se e senza ma, al progetto di Tirreno Power: si tratta di una forzatura insensata che indebolisce il territorio e ignora non solo tutte le criticità e i punti tuttora non chiariti che ci sono nel procedimento, ma anche i pareri contrari espressi da tutti i Comuni coinvolti e dalla stessa Regione.

Non c’è dubbio che questa Amministrazione provinciale non rappresenta la comunità savonese. Mai si è verificata su di un tema di questa delicatezza una distanza così grande tra la posizione della Provincia e quella dei tanti Comuni che si sono espressi contro il progetto.

È bene ricordarlo: dal 2007 ad oggi hanno detto no, a prescindere dal colore politico, i Comuni di Vado, Quiliano, Spotorno, Celle, Savona, Albisola Superiore, Bergeggi, Vezzi Portio, Finale, Noli, Cairo, Altare, Pietra Ligure, Calice, Albissola Marina, Balestrino e Carcare.

La Giunta provinciale evidentemente ha deciso di chiudersi nel Palazzo e di abbandonare il proprio territorio a se stesso.

La cosa più grave è che con questa delibera “preventiva” la Provincia si chiama fuori dalla possibilità di tutelare al meglio le condizioni ambientali del nostro territorio; rinunciando a proseguire la discussione si è sdraiata acriticamente sulle posizioni dell’azienda e su quelle ancora più supine del Governo.

L’argomento dell’intesa già raggiunta con la Regione è pretestuoso e soprattutto falso. La Regione in tutte le sedi ha sempre ribadito il proprio parere contrario al progetto presentato da Tirreno Power e la Conferenza dei Servizi del 16 dicembre si è conclusa con il no della Regione a quel progetto e con l’impegno della società a riformularlo alla luce di nuovi e più stringenti limiti alle emissioni che saranno stabiliti dalla Regione stessa d’intesa con i Comuni.

La Provincia con la sua delibera ha semplicemente deciso di rinunciare al proprio ruolo di rappresentanza della comunità savonese e di tentare di far fallire il percorso avviato dalla Regione. È una scelta inaccettabile e irresponsabile che non tutela gli interessi dei cittadini savonesi.

* Marco Russo e Giovanni Lunardon, Gruppo Provinciale PD Savona