di Roberto Avogadro – Auguro al Grand Hotel un futuro radioso e ringrazio la famiglia Vinai per l’impegno profuso in questa operazione, prima nella realizzazione e ora nella gestione, penso che senza un partner come loro, concreto, volenteroso e innamorato di Alassio difficilmente si sarebbe arrivati alla fine di quest’opera, se fosse stato solo per questa incapace amministrazione comunale Alassio avrebbe avuto un altro cantiere aperto e in abbandono. Li ringrazio anche per il cortese invito a presenziare all’inaugurazione del 23 Gennaio, ma non vi parteciperò. I motivi sono semplici.

È una inaugurazione che arriva fuori tempo massimo sono trascorsi, infatti, dieci anni, penso un po’ troppi, da quando nella primavera del 2001 il Consiglio Comunale da me presieduto aveva approvato l’affidamento dei lavori alla Conicos e all’interno di questo percorso da parte dell’amministrazione Melgrati ci sono stati incapacità, errori, superficialità e forzature. Per questo penso che l’euforia dell’attuale amministrazione, al di là delle strumentalizzazioni elettorali, sia abbastanza fuori luogo e dovrebbe fondersi anche con una imprescindibile autocritica che dovrebbe consigliare di abbassare i toni trionfalistici, autocritica per aver permesso che questa operazione epocale per Alassio anziché svilupparsi nel rigore e nella chiarezza abbia preso vie contorte che ne hanno dilatato i tempi di realizzazione, che ne hanno messo in pericolo la realizzazione dando spazio a contenziosi e a contestazioni ancora in essere e che hanno portato anche la magistratura ad interessarsi della vicenda.

Non vi parteciperò anche se ritengo di essere la persona che più di ogni altra avrebbe il diritto di esserci perché rivendico per me, unitamente alla mia amministrazione di allora con in testa il vice sindaco Roberto La Florio, il grosso dei meriti di questa operazione, infatti siamo stati noi che con un percorso lineare e trasparente dal 1994 al 2001 susseguente al bando di gara finalizzato all’individuazione di un soggetto per il recupero dell’albergo, la realizzazione di un parcheggio interrato, il restyling della piazza e la creazione di un centro talassoterapico che ha recuperato dall’incuria questo patrimonio comunale. Nel 2001 abbiamo lasciato in eredità all’amministrazione subentrante un “pacchetto Grand Hotel” che con la delibera di affidamento lavori era pronto a partire…poi dieci anni di pasticci.

Per questo l’attuale amministrazione anziché farsi bella con meriti in gran parte non suoi e mettersi in pompa magna dietro un nastro per cercare di nascondere con i lustrini di questa inaugurazione anni di fallimenti, dovrebbe chiedersi e spiegare agli Alassini quali sono stati gli errori, le leggerezze, le forzature che dalla primavera 2001 hanno fatto trascorrere ben10 anni prima che quest’opera, ripeto epocale, potesse essere completata nei suoi aspetti materiale ma non conclusa per quel che riguarda gli strascichi penali ed i contenziosi economici. I costi sono infatti lievitati a dismisura e la conclusione di questa vicenda non sarà certo con il taglio del nastro odierno ma, presumibilmente, con una class action da parte degli Alassini nei confronti di questa amministrazione. Lunga vita al Grand Hotel, vita breve a questa amministrazione incapace!

* Roberto Avogadro