[fp] – «Mentre allego ricevuta della mia carta di credito personale Carige, utilizzata per pagare i complessivi 497.09 euro spesi di tasca mia per volo aereo Lufthansa A/R Nizza-Dusseldorf e pernottamento al Ruhr Hotel di Essen, prendiamo atto che i personaggi di spicco del Movimento Civico di “Albenga è”  devono essersi conformati ancora alla vecchia mentalità politica della “prima repubblica”, dove, se c’è da mangiare per uno, ce ne deve essere per forza per tutti. Sì, non si spiegherebbe in altro modo la dichiarazione dei Consiglieri Alberto Passino e Vittorio Varalli». Così replica Eraldo Ciangherotti, Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Albenga, alle richieste di chiarimenti avanzate dal movimento civico AlbengaÈ.

«Non hanno ancora capito – prosegue l’Assessore Ciangherotti – nel loro più totale isolamento dalla vita amministrativa della città, che la mia presenza nel mondo della politica locale e la mia partecipazione all’amministrazione della cosa pubblica sono dettati esclusivamente dal desiderio, oltre che dall’impegno, di stare in mezzo alla gente, per conoscere e tentare di risolvere i reali problemi sociali in ogni fascia della popolazione. E l’agricoltura è, senza dubbio, un settore che merita attenzione da parte delle Istituzioni».

«Magari, al pensatoio di “Albenga è”, almeno si fossero resi conto che, se, nella nostra città, sono oltre venti gli istituti bancari operativi e se il 70 % dell’economia locale è in mano all’agricoltura, allora i nostri florovivaisti meritano tutta la nostra considerazione. A costo anche di sacrificare qualche soldino del proprio portafoglio, secondo lo spirito di servizio della vera politica, per andare a conoscere di persona un mercato di proporzioni consistenti e riflessi determinanti per il nostro prodotto interno lordo. Se stupisce che mai in passato il Comune sia andato ufficialmente, prima di oggi, ad Essen, ancor più lascia senza parole l’assenza di tutti i Consiglieri dell’opposizione ingauna all’IPM, nel padiglione degli italiani, in mezzo agli stand dei nostri produttori ingauni. Ad “Albenga è”, spiace doverlo rimarcare, resta solo l’invidia arsurante di chi avrebbe voluto fare, nella politica del vecchio millennio, la parte del gatto e la volpe, disposti ad ogni tipo di furfanteria, pur di intascare almeno le dieci monete d’oro», conclude Ciangherotti.