Treni Liguria, Vesco: un ente certificatore per misurare tempi di percorrenza

“La presa di posizione delle organizzazioni dei pendolari e dei consumatori, contro gli allungamenti dei tempi di percorrenza dei treni va sostenuta e valutata attentamente. Pertanto come Regione Liguria siamo disponibili ad affidarci ad un Ente terzo per la certificazione puntuale dei tempi di percorrenza e valutare così la congruità di quanto ci sottopone Trenitalia”. Lo ha detto l’assessore regionale ai trasporti, Enrico Vesco nel corso dell’incontro con i rappresentanti dei pendolari e dei consumatori a cui ha preso parte anche Fabrizio Delogu di RFI, Enrico Melloni, direttore regionale Trenitalia e Mariano Cocchetti, della direzione investimenti di RFI per l’illustrazione dei lavori del Nodo di Genova, rispondendo alla denuncia delle associazioni dei consumatori e ad un’interpellanza parlamentare del deputato, Ermete Realacci sull’allungamento dei tempi di percorrenza dei treni da parte di Trenitalia, per cercare di ottenere un maggiore contributo dalle Regioni.

“Bisogna però fare chiarezza – ha detto l’assessore Vesco – i ritardi dei treni non vengono pagati, sono gli allungamenti dei tempi di percorrenza sugli orari, cioè treni che ad ogni cambio orario prendono qualche minuto in più rispetto alla traccia precedente, che incidono sul budget regionale. Il ritardo del treno invece viene sanzionato e ovviamente il tempo in più non viene corrisposto dalla Regione”.

“A livello nazionale – continua Vesco – sono stato tra gli assessori che hanno più contestato il nuovo contratto a catalogo, sulla base di un elenco preciso di servizi erogati, rispetto al vecchio contratto di servizio che si basava sui chilometri resi, infatti la Liguria è stata l’ultima regione a firmarlo. Si tratta però di un accordo nazionale che , in sede di conferenza delle regioni, è stato caldeggiato dal Governo che, a questo punto deve intervenire per fare chiarezza su eventuali treni che viaggiano al rallentatore”. Secondo l’assessore ligure ai trasporti “non si deve dimenticare però che è aumentata contestualmente la quantità di servizio che richiediamo a Trenitalia ed è aumentato, in particolare, sul Nodo di Genova il numero dei treni e il loro cadenzamento, ma è innegabile che alcuni treni impiegano molto più tempo di quanto impiegavano anni addietro a percorrere una determinata tratta e quindi va attentamente valutata la situazione”.