Albenga ricorda – LA SIGNORA MARIA ROSA…

di Sandra Berriolo – Ci sarà una donna in meno da oggi nel mondo. La signora Zunino Nante era un esempio di ciò che significa essere donna, non solo femmina. Come molte della sua generazione non ha avuto bisogno, ma neppure l’opportunità, di sfilare in corteo per dichiarare l’uguaglianza tra uomini e donne. Certo, poter partire non proprio dall’ultimo gradino della società ha aiutato, ma non bastava. Essere una donna imprenditrice, un capo del personale in un luogo di lavoro delicato, sostenere e coadiuvare il marito nelle scelte era già la realizzazione della parità. Una donna vera, anche se è la moglie di un libero professionista, non si accontenta di luce riflessa ma si impegna in prima persona. Poi ci mette quel pizzico di gentilezza e disponibilità in più.

Noi, ragazzi di allora, ricordiamo le feste estive nel giardino della Clinica, che veniva concesso per far musica e far divertire; ci vestivamo bene come andassimo al Galà della Croce Rossa di Montecarlo, eppure a suonare era un manipolo di nostri coetanei che a fatica mettevano insieme il do col mi. Qualche anno prima la disponibilità della signora Maria Rosa gettò lo scompiglio a Zuccarello. Aveva infatti permesso ad un gruppetto di aspiranti suonatori in erba, assoldati per una festa patronale, di usare la “Freccia rosa” della Clinica Salus (la loro prima clinica) per trasportare gli strumenti. L’arrivo dell’ambulanza che la Clinica riservava alle partorienti suscitò l’allarme degli abitanti di Zuccarello e lo stupore nel vederne scendere cinque ragazzi con i jeans e i capelli lunghi.

Racconto questi semplici episodi perché a lei piacevano. Fu lei, pochi anni fa, a darmi alcune foto e poi ad accogliermi in casa sua per farmi i complimenti per i miei libri di ricordi. Noi ragazzi di allora vogliamo ricordarla così.

* nella foto: il battesimo della Freccia rosa, dal libro “C’era un ragazzo che come me…”

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo

6 Commenti

  1. Cara Sandra , sono tornata da poche ore a Roma e ti ho appena letto. Grazie del ricordo che hai fatto per mamma. Questi giorni su mi hanno aperto un mondo a me in parte sconosciuto. sono stata sopraffatta dall’affetto, dall’amore che tante tante persone mi hanno dimostrato. e’ l’ultimo bellissimo e struggente ricordo che ho di una mamma di cui vado fiera. ci da dato tanto e insegnato moltissimo.. mi sono trovata tante volte in difficolta’, ma lei mi ha sempre fatto capire come superare anche le prove piu’ dure. grazie a tutti

  2. E’ stata e resterà per sempre nei miei più cari ricordi di “ragazzo di allora”.
    Non ho mani dimenticato, ne dimenticherò, in occasione dei concerti legati al libro di Sandra ” c’era un ragazzo che come me” di raccontare e far conoscere al pubblico simpatici episodi che hanno accumunato i nostri inizi musicali e la straordinaria verve e passione per la musica della Sig.ra Maria Rosa.

  3. Posso testimoniare che era una donna molto disponibile e generosa, la conoscevo da sempre per via di una lontana parentela, ma non avevo mai avuto a che fare, finchè un giorno, mi sono ritrovata in una situazione quasi disperata (mia mamma operata per un’ictus aveva urgenza di essere portata in un centro di riabilitazione, ne andava della sua vita), non sapevo a chi rivolgermi ed ho pensato a Lei. Mi ha trattato come una figlia, mi ha aiutato, mi ha consigliato ed ha fatto sì che mia mamma fosse accolta nel centro di rabilitazione di Fontanellato. Ed oggi se ho mia mamma in buone condizioni lo devo a Lei. Ancora Grazie Maria Rosa.

  4. Non la conoscevo….ma dalle tue parole risulta essere stata una grande donna. Spero gli sia stato riconosciuto in vita..non solo ora.

  5. Grazie Sandra. L’hai fatta vedere, a me che non la conoscevo, come se fossi stata lì. Persone così lasciano un vuoto che non si colma. E un rimpianto infinito.

  6. Grazie Sandra… la signora Nante, come quasi tutti la chiamavano, merita di essere ricordata così, per la sua straordinaria umanità. Una donna straordinaria, intelligente, generosa, disponibile all’ascolto e di grande umiltà. Virtù davvero rare in questa epoca così arida di valori e sentimenti.

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