«Di fronte all’azione a tenaglia del partito degli affari (emendamento pro Maersk nel decreto Milleproroghe, richiesta di dimissioni del vicesindaco di Vado Franca Guelfi, pressioni per partire col cantiere subito dall’Autorità portuale), è necessario riprendere con sollecitudine una forte mobilitazione contro la piattaforma Maersk». Così la Confederazione Cobas Savona.

«Governo e PD di Vado – prosegue la nota – sembrano d’accordo contro la volontà espressa nella consultazione popolare organizzata dal centrosinistra e che ha dato un risultato inequivocabile:il no della popolazione di Vado alla piatta forma portuale. Inoltre, le elezioni hanno portato alla sconfitta parallela del centrosinistra e del centrodestra e alla vittoria di una giunta ambientalista per contrastare la piattaforma Maersk. La piattaforma non sembra neppure interessare così tanto al colosso Maersk, che potrebbe rinunciarvi a “favore”di Mestre-Monfalcone. Non porterebbe occupazione,se non precaria,ossia gli operai interessati alla costruzione».

«Per il resto, ci devono ancora dire quali posti di lavoro saranno creati e con quali mansionari.Al contrario, i danni per l’ambiente e la salute sarebbero irreversibili. Ecco perchè iniziare un’opera di controinformazione e di mobilitazione in tutta la provincia», conclude la Confederazione Cobas Savona.