È incisivo l’appello lanciato sabato mattina, in un convegno all’Hotel Bristol di Genova, dal Nuovo Psi. La Liguria e Genova si diano una scossa e rivendichino un ruolo autorevole nella portualità, consono alle loro tradizioni e alle opportunità che stanno loro di fronte. Il segretario regionale ligure del partito, Giuseppe Vittorio Piccini sottolinea che una civica amministrazione capace, dinamica, efficiente dev’essere in grado di coniugare le strategie politiche con lo sviluppo della città, strettamente connesso allo sviluppo del suo porto. “Ben venga, dunque, a Genova un sindaco all’altezza per realizzare anche quell’obiettivo di città-porto che garantisce ingenti risorse e occupazione diretta e nell’indotto”.

Ruotano fondamentalmente intorno a questi temi le tesi al convegno organizzato da quei socialisti che si riconoscono nel centrodestra e rivendicano con orgoglio l’appartenenza storica alla grande famiglia dei riformisti (veri).

Accenti che riecheggiano innanzi tutto nell’intervento di Renata Oliveri: un intervento particolarmente accorato, ma anche rigoroso per aderenza al tema dell’incontro, «Mare e litorale, principali risorse economiche della Liguria». Oliveri, conferma di sentirsi ancora più impegnata, oggi, per contribuire alla promozione e all’affermazione dei valori della politica -traccia lo scenario di oggi e di domani in cui la portualità a Genova e in Liguria, e non solo, ha una funzione determinante.

Le fanno eco, fra gli altri, Mario Parmeggiani, amministratore di Porto Lotti a La Spezia, e l’ammiraglio Franco Magazzù, secondo cui «i tre porti liguri non devono essere visti in competizione tra loro, ma quali parti costituenti di un complesso e robusto sistema logistico. In questo quadro – conclude Magazzù – portualità, cantieristica e turismo sono le risorse a disposizione, nelle quali dobbiamo investire per una migliore condizione economica di tutta la regione».