Agricoltura: in arrivo finanziamenti per Albenga e la piana ingauna

Nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Liguria, grazie agli sforzi dell’Amministrazione Comunale e dell’Assessorato all’Agricoltura, sono in arrivo cospicui finanziamenti per l’agricoltura della piana di Albenga. In particolare, i fondi saranno destinati per progetti destinati alla realizzazione dell’acquedotto irriguo, nonché per la riduzione dei rischi alluvionali di calamità naturali.

Un finanziamento di circa 1 milione e 100 mila euro è relativo al primo lotto di un progetto che prevede una serie di interventi volti a soddisfare completamente le esigenze irrigue del territorio. “Buona parte dell’area agricola di Albenga utilizza l’acqua di pozzi”, spiega l’Assessore all’Agricoltura Carlo Parodi, “e la maggior parte dell’area agricola soffre di problemi quali vulnerabilità ai nitrati di origine agricola, o acqua di pessima qualità per via del cuneo salino, senza dimenticare che le stesse aziende sono servite da acqua potabile per uso irriguo. Paradossalmente, fino ad ora la Città non disponeva di una differenziazione tra acqua potabile e acqua ad uso irriguo. Finalmente, scindiamo l’emungimento delle aziende agricole dall’acqua potabile”. In tale ambito rientra la richiesta di finanziamenti per il primo lotto di interventi, per un totale di 1 milione e 100 mila euro di lavori, con finanziamento al 90% rientrante nel PSR (1 milione proveniente dall’Unione Europea, 100 mila dal Comune di Albenga): con tali fondi è prevista la messa in funzione a pieno regime del pozzo di Cantone (110 litri al secondo), con tubazione da 40 cm di diametro, che andrà ad alimentare l’acquedotto Rollo, con acqua sufficiente anche per il futuro secondo lotto di intervento, che prevederà la costruzione della nuova rete fino all’Antognano, dove si trova la zona critica per l’acqua. “Il nostro auspicio è che la Regione Liguria possa portare a termine l’iter amministrativo autorizzativo in circa un mese”, commenta Parodi, “in ogni caso, quanto abbiamo ottenuto dimostra l’impegno della nostra Amministrazione nei riguardi degli interessi del territorio, e l’attenzione costante verso la realtà dell’agricoltura, settore fondamentale per l’economia ingauna”.

Il progetto prevede ancora successivi lotti di lavori che coprano l’intera zona di San Giorgio, quindi ulteriori stralci serviranno per la risistemazione e in parte per il rifacimento della rete acquedottistica della frazione di Salea e di altre zone, la quale è inadeguata e causa perdite elevate. “Nel 2007, chi ci ha preceduto aveva inviato una semplice lettera per richiedere l’inserimento dell’acquedotto irriguo di Albenga nel piano irriguo nazionale, per 5,5 milioni di euro, senza però presentare alcun progetto. Nel 2008, la Regione chiese integrazioni al Comune, purtroppo mai inviate. L’anno successivo, nuovamente, la Regione chiese tali documenti, mai prodotti, cosa che causò la perdita di ogni possibilità di finanziamento a fondo perduto. La nostra Amministrazione, insediatasi lo scorso aprile, ha già realizzato il fascicolo aziendale, presentato il progetto complessivo preliminare della rete, e presentato i progetti degli stralci per cui sono stati richiesti finanziamenti: direi che le differenze siano evidenti”.

L’altro finanziamento riguarda i rischi alluvionali per calamità naturali. Sempre nell’ambito del PSR, l’Assessorato all’Agricoltura del Comune di Albenga ha presentato domanda per 1 milione e 875 mila euro, finanziati all’80%, di cui 1 milione e 500 mila euro a carico dell’Unione Europea, 375 mila a carico del Comune di Albenga. Tali interventi, previsti dal progetto, sono localizzati in alcuni punti critici della zona di Levante, verso il confine con Ceriale, San Giorgio Prato Grande, Campochiesa, più alcuni altri interventi secondari. “È nostra intenzione intervenire nei punti critici, in modo”, dichiara l’Assessore all’Agricoltura, “così da non causare lo spostamento del problema altrove”.

Il pomeriggio di Giovedì 17 Febbraio, entrambi i progetti – regimazione delle acque e acquedotto irriguo – saranno illustrati dall’Assessore Parodi alle diverse organizzazioni e a tutto il mondo agricolo del territorio, nel corso di una seduta del Tavolo Verde dell’Agricoltura, occasione nella quale sarà effettuata una valutazione complessiva della recente esperienza della IPM Essen, che per la prima volta ha visto la partecipazione del Comune di Albenga con uno stand, al fine di migliorare l’offerta per gli anni a venire.

11 Commenti

  1. Senza aver il fascicolo aziendale non si possono effettuare domande PSR. Mi pare che il fascicolo sia stato fatto a partire da giugno 2010. Direi dunque che la giunta Tabbò non ha mai avanzato nessuna richiesta di fondi PSR (quelli oggetto dell’articolo)

  2. @pelox- grazie per la chiarezza con cui hai esposto l’iter. ma scusa un altra domanda , significa che questa pratica di richiesta fondi non è mai, mai, stata avanzata dalla giunta Tabbò?

  3. @Brambilla: io non devo controllare nulla. Visto l’insinuazione che fa, credevo avesse visto il progetto (anche se dubito) e pensato che ci fossero magari nodi più importanti. In realtà l’importante è dar fiato alla bocca pur di dare contro all’amministrazione comunale che è ben diverso dal dare spunti di discussione!

  4. @flick: scusami, lavorando in questo settore magari do per scontato alcuni passaggi. Cerco di essere breve.
    Piano di Sviluppo Rurale (PSR): ogni regione ha il suo col quale decide di destinare i soldi UE specifici per il territorio rurale; ci sono numerose misure finanziate alcune per le imprese agricole ecc. altre per gli enti pubblici. Nel caso dell’acquedotto irriguo la 125
    1) Il Comune si dota, come ha fatto, del proprio fascicolo aziendale dove ci sono tutti i dati (Terreni, partita IVA, banca d’appoggio ecc. ecc.).
    2) Redige un progetto esecutivo dell’opera, lo approva, dà la copertura finanziaria per la parte di cofinanziamento (in qs. caso il 10% dell’opera; 90% fondiUe)(ci vogliono tutti i passaggi amministrativi es. variazione dei bilanci preventivi, triennali ecc.);
    3) entro la scadenza (qui era il 31/12/2010) fa domanda di finanziamento facendola inserire sul sistema SIAN;
    4) La Regione o suo ente delegato avvia il procedimento, esamina la domanda ed il progetto verificando tutti i requisiti e fissa le priorità in modo oggettivo (i punteggi sono definiti preventivamente dai bandi delle singole misure) cioè su + domande presentate fa una graduatoria.
    5) La Regione, terminata l’istruttoria, rilascia il nulla osta al progetto;
    6) Il Comune, al pari di qualsiasi altro appalto pubblico, secondo gli importi provvede alla gara per l’affidamento dei lavori (pubblicazione albo pretorio), scelta dell’offerta + conveniente ecc. ecc. , affida i lavori alla ditta vincitrice; si occupa delle eventuali cessioni bonarie, servitù espropri ecc. ecc.).
    In sintesi non sono fondi regionali che la regione decide come ripartire, sono soldi a bando pubblico per i quali devono essere fatte apposite richieste con una procedura di controllo piuttosto pesante. La pratica è stata fatta interamente dal comune e deve aver veramente corso per fare tutto in pochi mesi . Spero di aver chiarito meglio

  5. @pelox – allora, ricapitolando, il comune di albenga nel 2010 ha presentato domanda di finanziamento , o è la regione che ha recepito e ha fatto la pratica? non è molto chiaro

  6. @flick : I fondi PSR sono europei ma a regia regionale quindi le pratiche sono di competenza della Regione (http://www.agriligurianet.it/ cliccare PSR2007-2013 misura 125)
    @fox: 1) il progetto prevede una rete irrigua autonoma che oggi non c’è; questo rende possibile, nel caso fosse disponibile e conveniente, utilizzare l’acqua di depurazione. 2) Intanto l’acqua per l’irriguo proviene da pozzi non connessi a quelli della potabile mentre oggi si usa la stessa identica acqua;
    3) da verificare se i maggiori costi della depurazione (necessità di un ulteriore stadio di depurazione) per rendere le acque reflue utilizzabili a scopo irriguo ( comunque acqua di bassa qualità) piuttosto che rimanere ai 2 stadi, senza ulteriori costi per il cittadino, con acque riversabili nei corsi d’acqua per rimpinguare le falde.
    Fate Voi le Vs. personali valutazioni!

  7. @pelox. Per i punti critici caro pelox se li vada a controllare io ho dato motivo di discussione; io non ho mai avuto intenzione di amministrare il comune di albenga, forse caro pelox mi scambia per qualcun altro. Massa non c’entra niente. Saluti da Cesare Brambilla.

  8. ottimo lavoro…..peccato che l’irriguo doveva essere una conseguenza del recupero delle acque reflue del depuratore ingauno che qualcuno ha affossato….quindi si è preferito scegliere di emungere acqua dalla falda, continuando ad impoverirne la capacità, non risolvendo a monte il problema, cioè quello di non usare acqua potabile per irrigare. mah! come dire, altra soluzione di ripiego, anche se questa volta diamo merito per l’impegno!

  9. allora se ho capito bene Parodi ha chiesto i soldi all’europa, avrebbero detto si e lui ora fa fretta alla regione. ma allora è la regione o il comune che da i soldi, qui mica si capisce. sarà cura di tutti verificare la vericidità sia delle accuse a tabbò che del vanto di parodi

  10. @Cesare Massa: Lei che tutto sai ci può illuminare sui punti critici? già che c’è può fare anche i progetti e farseli finanziare. Albenga attende fiduciosa nel Messia Massa: come mai non l’hanno voluta ad ad amministrare il Comune di Albenga?

  11. Tutte parole caro parodi. Vedremo i risultati e non tavoli verdi riunioni infruttifere e quant’altro come l’imbarcata di essen. I punti critici inoltre sono altri. Ma come li avete individuati quelli che avete scritto; secondo me secondo l’appartenenza di consiglieri e appartenenti alla giunta (naturalmente di maggioranza): Cesare Brambilla.

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