di Fabrizio Pinna – È polemica sullo svolgimento del Consiglio Comunale che si è riunito lunedì sera ad Albenga. “Con un atto di arroganza – accusano i consiglieri di minoranza – il presidente del Consiglio ha impedito che i punti all’ordine del giorno fossero invertiti, negandoci la possibilità di discutere la ‘questione urbanistica di Bastia’ e la diatriba che ha visto coinvolti un assessore e un privato cittadino”.

Si tratta dei punti 3 e 4 ieri all’ordine del giorno (**). Sulla questione urbanistica di Bastia “noi non ne vogliamo fare un caso specifico per quanto riguarda il Sindaco, ma volevamo chiarezza su questo tema e sulle regole che vengono applicate”, precisa il capogruppo in consiglio del Partito Democratico Mariangelo Vio: “A una nostra richiesta di risposta scritta all’ufficio urbanistica sulle vicende di interpretazione dell’articolo che riguarda l’intervento sulla casa di Bastia, rimangono dubbi perché nella prima parte sì dà un’interpretazione di un certo tipo e nel finale se ne dà un’altra diametralmente opposta. Sostanzialmente si dice ‘fino a ieri tutto questo lo abbiamo accettato anche se con perplessità, difficoltà etc., ma da domani non sarà più così’ e questo tipo di interpretazione lascia qualche dubbio”. Analogo il caso che ha visto scontrarsi l’assessore Eraldo Ciangherotti e Gabriele Trunzo: “Non ha importanza chi fosse l’assessore, noi ne facciamo solo una questione di principio, perché quando si ricopre un incarico di amministratore non ci si può avvalere di questo ruolo per intimidire, fare pressioni o quant’altro su un libero cittadino”.

Nonostante questo, prosegue Vio, la maggioranza e il presidente del consiglio Massimiliano Nucera hanno “fatto le barricate” impedendo il dibattito: “abbiamo chiesto che fossero invertiti i quattro punti all’ordine del giorno che riguardavano le mozioni e interrogazioni presentate dalla minoranza in modo che si potessero discutere prima i punti 3 e 4 che riteniamo oggi essere più importanti, ma ci è stato detto che non era possibile. Non è mai successo nel Consiglio Comunale di Albenga che una richiesta della minoranza di inversione dei punti all’ordine del giorno fosse respinta. Con una arroganza senza precedenti il presidente del Consiglio ha detto che lui metteva in votazione la richiesta, puntualmente respinta dalla maggioranza. Abbiamo allora deciso di ritirare le prime due pratiche per poter discutere direttamente la terza. Ma anche questo non ci è stato consentito. Hanno così ritenuto di illustrare loro la prima pratica che abbiamo noi presentato, e questo solo per utilizzare tutto il tempo a disposizione” riservato ad illustrare le mozioni e interrogazioni della minoranza. Rimane peraltro dubbio anche se ed entro quali limiti rientri a logica di regolamento, validità e senso una pratica presentata dalla minoranza ma discussa e messa ai voti dalla sola maggioranza.

“Ci hanno accusato di voler invertire l’ordine del giorno solo per discutere di gossip, ma non è così”, ribadisce da parte sua anche il capogruppo di È Albenga, Vittorio Varalli: “come sempre non hanno assolutamente capito che per noi era una discussione sui principi che regolano la vita sociale e amministrativa. Abbiamo sempre detto che le questioni ‘personali’ non ci interessano; né ci siamo mai permessi insultare nessun membro della maggioranza con una serie di epiteti come ‘pagliacci’ e ‘incompetenti’, a differenza di qualche assessore che li ha usati nei nostri confronti”.

Molto dura anche la posizione del segretario cittadino del Pd Alessandro Andreis, il quale critica la “compressione” degli spazi istituzionali del dibattito pubblico: “Dopo quello che è avvenuto, la minoranza è stata pure accusata di aver fatto perdere 2 ore di tempo in Consiglio, ma è chiaro che è stata una loro strategia per evitare il confronto. Valuteremo l’opportunità di convocare noi dei consigli comunali visto che in dieci mesi ne hanno convocati solo quattro. Questa è una cosa che dovremo valutare attentamente; non è detto che lo faremo ma è una possibilità e uno strumento a nostra disposizione”.

“Se però – prosegue stigmatizzando quanto avvenuto ieri – ci verrà negata la possibilità di discutere questi argomenti in maniera consona all’interno di un Consiglio Comunale dove diamo valore alle cariche che vi sono senza fare del gossip, come dicono loro, possiamo essere disposti un domani anche a discutere queste determinate pratiche ‘in piazza’. Ognuno si assumerà ovviamente le proprie responsabilità, ma è chiaro – conclude Andreis – che allora i toni e gli argomenti potranno essere anche di carattere decisamente diverso”.

(**) I quattro punti all’ordine del giorno nel Consiglio Comunale di Ieri che la minoranza aveva chiesto di invertire:

  1. Mozione a firma dei Consiglieri Ghiglione, Pelosi, Papalia, Tabbò, Passino, Vio, Vespo e Varalli in ordine alla messa in sicurezza del Rio Carenda e Ciambellino. – (Prot. n. 47777/02.11.2010).
  2. Interpellanza a firma dei Consiglieri Vio, Tabbò, Ghiglione, Pelosi, Papalia e Vespo in merito agli intendimenti dell’Amministrazione circa l’intervento edilizio in Via Carloforte. – (Prot. n. 4530 del 31.01.2011).
  3. Mozione a firma dei Consiglieri Vio, Tabbò, Ghiglione, Pelosi, Papalia e Vespo in ordine alla richiesta di atto di indirizzo per pratiche urbanistiche. – (Prot. n. 4531 del 31.01.2011).
  4. Interrogazione a firma dei Consiglieri Vespo, Passino, Varalli, Tabbò, Papalia, Vio, Pelosi e Ghiglione in ordine alla richiesta di chiarimenti all’Assessore Eraldo Ciangherotti, circa la fondatezza delle contestazioni riferite alla sfera pubblica sollevate dal sig. Gabriele Trunzo.

[* Qui i commenti della maggioranza – Polemiche Consiglio Comunale: Giunta respinge accuse minoranza]