Inaugurata ad Alassio, nell’Ex Chiesa Anglicana, la mostra personale di Ugo Nespolo dal titolo “Nespocracy”, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Alassio ed organizzata in collaborazione con l’Associazione Whitelabs.Culture in progress.

La mostra, curata da Nicola Davide Angerame, propone una selezione di venti opere di grande formato, rappresentative del percorso creativo, dagli anni Ottanta ad oggi, di uno degli artisti più attivi ed eclettici dell’arte contemporanea. Il percorso espositivo è arricchito da una sezione dedicata ai film (11 film d’artista) girati da Nespolo a partire dalla fine degli anni Sessanta.

Ugo Nespolo è una delle figure decisive dell’arte pop italiana. Nasce con gli amici artisti torinesi dell’Arte Povera, con i quali fa le sue prime esposizioni, ma presto prende una strada più colorata e giocosa, più legata all’esperienza estetica della pop art e di un Futurismo tutto italiano che lui assorbe dal suo maestro putativo: Fortunato Depero. Con lui condivide la passione per l’arte applicata agli oggetti e al design. Questa mostra è significativa anche perché propone undici cortometraggi diretti da Nespolo negli Settanta, già invitati al Centre Pompidou di Parigi e testimoni della rara capacità creativa di Nespolo di sposare diverse discipline, tutte ben rappresentate nel suo studio torinese, dove l’artista ha ricreato una novella Factory dei nostri tempi, meno underground di quella fondata da Andy Warhol a New York, e con un forte stile sabaudo che lo contraddistingue.

Nespolo è legato alla Liguria dall’amicizia di lungo corso con Antonio Ricci, che per lui ha scritto un testo speculativo e ironico sul museo. Nespolo ha lavorato con Edoardo Sanguineti, che recita in Film-a-To del 2001 e scrive il successivo Superglance. Sanguineti gli ha dedicato una poesia intitolata Nespoleide.

Nespolo presenta ad Alassio una mostra che ne rappresenta i classici lavori di intarsio, con accenni alla celebratissima serie dei Musei, opere ormai introvabili che l’artista ha dedicato ai musei più importanti del mondo, ripercorrendo la storia dell’arte moderna con scorci sugli interni dei musei e sulle opere che hanno fatto la storia dell’arte dell’ultimo secolo. In tal modo Nespolo rende omaggio, ma soprattutto trasforma nel proprio linguaggio una storia dell’arte che lo vede outsider, giocoso protagonista di un’arte “pubblicitaria” perché pubblica, “dalla parte” di chi guarda, rivolta alla gioia dell’occhio.

La mostra resterà aperta fino al 3 aprile p.v. L’ingresso e’ libero. Orari: da giovedì a domenica: ore 15 – 19.